Il Viaggio del Centauro – Il ritmo-sequenza

Che andatura usa Jack? Dobbiamo approfondire alcuni delicati aspetti tecnici. Da un punto di vista scientifico la cosa è molto complessa, le ultime ricerche indicano che i modi di muoversi di un cavallo possono essere rappresentati da una matrice tridimensionale….e che la vista umana non è affidabile nel distinguerli…la loro specificità dipende dal ritmo-sequenza ma anche dal ritmo- tempo, termini che abbiamo imparato a conoscere e che ora chiameremo solo sequenza e tempo.

Ma per noi basterebbe sapere che ci sono almeno 16 diverse andature camminate (diverse quindi da trotto, ambio da corsa, canter, galoppo che sono saltate) e tutte sono perfettamente naturali. Per alcune andature si sono trovati anche gli specifici tratti del DNA che le codificano. Toelt, paso fino e fox trot sono solo le più note.

Ne deriva sicuramente che affermare che il passo è andatura camminata (=senza sospensione) in 4 battute è talmente semplicistico che risulta difficile dire cosa NON è passo tra tutte le sue 16 variazioni incluso un quasi ambio.

Anche limitarsi a richiedere la famigerata V (angolo che si forma per un attimo nella fase laterale del passo tra gli arti dello stesso lato) non basterebbe, vi sono alcune variazioni del passo riunito nelle quali l’avanzamento del posteriore è minimo e quindi la V non si vede a occhio nudo.

Noi che andature ricerchiamo in Jack allora? La risposta e apparentemente semplice: passo, trotto, galoppo, tre andature diagonali.

Per capire meglio e spiegarci che passo, che trotto e che canter (il galoppo è quello mostrato in corsa dai purosangue) dovrebbero venir richiesti in rettangolo secondo me dovremmo tornare alle origini.

Il dressage moderno è stato sviluppato per cavalli impiegati in eserciti ottocenteschi, incroci di linee da tiro leggero con purosangue e anglo-arabi. Baucher e Steinbrecht sono entrambi di questo periodo.

Le andature dovevano essere funzionali nel senso di naturali e ad alta efficienza energetica e non causare problemi sanitari. I cavalli dovevano essere addestrati in modo standardizzato per poter essere impiegati da persone diverse e procedere tutti alla stessa velocità e andatura e poter passare da un andatura all’altra con facilità.

Con queste variabili sono stati scelti il passo, circa a 100 mt al minuto, il trotto, circa a 200 mt al minuto e il canter, a circa 300 mt al minuto. Cadenze, intese come velocità, che permettevano di coprire terreno senza stancare troppo e la fase diagonale comune a tutte facilitava le transizioni.

Ambiatori al passo, ambiatori al trotto, altri gaited horses come l’islandese avevano un utilizzo marginale e specifico per altri scopi.

Quando la FEI all’inizio del 1900 ha istituito le competizioni di dressage, lo scopo era quello di mantenere la capacità tecnica di addestrare questi cavalli, all’epoca ancora presenti in tutti gli eserciti.

Le andature richieste in queste prove sono state descritte, con i limiti delle conoscenze dell’epoca, e ristrette alle tre citate: passo, trotto e canter.

Sono descritte anche le loro variazioni: riunito, medio, allungato. Giusto per sottolineare le differenze con quanto spesso vediamo oggi, un esempio: nel trotto allungato veniva richiesto “un ABBASSAMENTO e allungamento dell’incollatura con lo scopo di evitare andature rilevate”, come ancora si leggeva nel regolamento di dressage FISE negli anni 2000.

Ovviamente le andature con le ginocchia alte (con tempi di tempi di sospensione cosi lunghi ), tanto ricercate oggi, sono dispendiose in termini energetici e assolutamente non idonee a percorrere lunghi tratti ma eccitano il pubblico e sono infatti tipiche dei cavalli impiegati per gli spettacoli equestri, incidentalmente soprattutto iberici.

Il passo, forse la più complessa delle andature, nella prossima puntata.

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