GIOCARE CON LA PAURA

Possiamo sgretolare il castello della nostra paura un pezzo alla volta come nel gioco del Lego

Prima o poi in sella e nella vita ognuno di noi deve affrontare delle paure, piccole o grandi che siano. C’è chi è dotato di una maggiore fonte di coraggio e chi invece davanti a una difficoltà si blocca e non riesce a superarla. Quando abbiamo paura nella nostra testa si creano immagini gigantesche di scenari mostruosi che poi , il più delle volte, non si realizzano. Ma la mente ha il potere di terrorizzarci. La paura diventa un castello enorme abitato da draghi fiammeggianti. Come possiamo noi piccoli esseri affrontare simili ostacoli? Possiamo riuscirci giocando con queste immagini e sgretolando il castello un mattoncino alla volta come nel vecchio gioco del Lego. Partendo da un pezzettino di plastica ad incastro si può costruire qualsiasi tipo di cosa sino ad arrivare a costruzioni enormi. Riportiamo questo procedimento alla paura. Da un piccolo problema noi continuiamo ad aggiungere mattoni sino a farlo diventare gigantesco. Ma come siamo riusciti a raggiungere questo risultato possiamo anche percorrere lo stesso procedimento in senso inverso.
Possiamo, mattone dopo mattone, distruggere il castello per tornare al singolo pezzetto da cui siamo
partiti.
Prendiamo la paura più grande che ci affligge in questo momento e guardiamola nella sua interezza.
Sicuramente ci sentiamo bloccati e proviamo un senso di malessere fisico a livello dello stomaco. E’ l’ansia che dalla mente raggiunge il nostro corpo. Il cavaliere di successo è quello che ha il coraggio di guardare in faccia i suoi fantasmi e di andare avanti ugualmente.
Ovviamente per ognuno di noi i fantasmi possono essere di diverso tipo in base al proprio percorso
equestre e alle proprie capacità. Le paure sono sempre individuali e uniche come lo siamo noi. Quello che
intimorisce uno può essere una sciocchezza per un altro. Ma il messaggio importante è che possiamo
allenarci e diventare più coraggiosi superando i nostri limiti personali.
Il coraggio infatti è come un muscolo, più lo esercitiamo e più si irrobustisce. Per coraggio però non si
intende solo riuscire ad affrontare ostacoli di notevole altezza o situazioni che mettono a rischio la nostra
incolumità fisica. Possedere questa dote significa anche riuscire ad ascoltare costruttivamente le critiche, passare all’azione, gestire lo stress diminuendo gli effetti negativi della tensione, affrontare e risolvere i problemi che si presentano, rischiare e osare. Dalla parte opposta del coraggio si trova la paura, nemica del cambiamento e del miglioramento. Alla base del coraggio c’è la costruzione di una buona autostima, della fiducia in se stessi, della consapevolezza che siamo in grado di superare qualsiasi difficoltà ci si presenti.
Ritorniamo al nostro castello, ci appare sicuramente inespugnabile a prima vista. Ma cosa succederebbe se noi ogni giorno riuscissimo a sottrargli un mattoncino? Respiriamo profondamente per ottenere uno stato di calma e lucidità per capire da che parte iniziare la nostra opera di demolizione. Non affrontare le nostre paure ci fa rimanere al sicuro nella zona di comfort ma ci impedisce di crescere e migliorare affrontando le sfide che ci si presentano.
La paura è spesso un’illusione creata dalla nostra mente che ci porta ad amplificare la realtà, ad anticipare con il pensiero qualcosa che al momento non esiste. Quando siamo in sella questo è particolarmente controproducente perché trasmettiamo le stesse emozioni negative al nostro cavallo che reagirà di conseguenza. Chiediamoci sempre se le nostre paure sono effettivamente giustificate.
Quando un cavaliere riesce a mantenersi calmo e sereno scompaiono miracolosamente anche i fantasmi
del suo cavallo. Sviluppare il coraggio significa spezzare l’incantesimo delle associazioni d’idee negative. In ogni situazione che ci crea paura abbiamo sempre due opzioni, possiamo visualizzare l’immagine più
negativa che ci viene in mente o l’esatto contrario. Possiamo visualizzare una brutta caduta o il giro di
premiazione. Dipende solo da noi.
Da quale mattoncino vogliamo iniziare? Diamoci ogni giorno un piccolo limite da superare . Se il nostro
problema è affrontare un angolo del campo in cui il nostro cavallo si spaventa dando luogo a reazioni
eccessive che creano in noi tensioni e batticuore avviciniamoci ogni giorno un poco di più al punto cruciale dopo aver praticato dei profondi respiri e bloccando l’immagine del cavallo che scarta che inevitabilmente cercherà di invadere lo schermo della nostra mente. Se una determinata altezza di un salto ci fa paura facciamo dei passi indietro e non sentiamoci sminuiti nell’abbassare di qualche buco la barriera. Troviamo la massima confidenza su una altezza inferiore e aumentiamo gradatamente di settimana in settimana. In questo modo il nostro coraggio crescerà di pari passo con le nuove competenze acquisite. Per affrontare le paure e sviluppare il coraggio è sicuramente importante lavorare con un istruttore che creda nelle nostre capacità e ci aiuti a potenziarle al meglio. Il tecnico ideale non è necessariamente il più noto ma è quello con cui si instaura un buon rapporto, che ci fa sentire meglio e ci aiuta a migliorare.

Un atteggiamento pessimista da parte di colui che ci dovrebbe aiutare a risolvere i problemi non è auspicabile per il nostro miglioramento. Nessuno può in realtà dirci ciò che possiamo o non possiamo fare e quelli che sono i nostri limiti. L’aiuto che deve dare un istruttore è dire come fare a migliorare, fornire le soluzioni ai problemi.
Niente può però sostituire la nostra forza interiore.
Iniziamo a immaginarci e sentirci COME SE fossimo già persone coraggiose e influenzeremo il nostro
inconscio ottenendo effetti anche sui nostri comportamenti reali. E’ importante procedere gradualmente
ma costantemente mettendoci sempre alla prova, con traguardi raggiungibili e alla nostra portata. Non
passiamo al gradino superiore se non siamo pronti. La ripetizione di esperienze positive è fondamentale per costruire la base di un percorso di successo. Smontiamo ogni giorno un mattoncino del castello della nostra paura e alla fine ci troveremo davanti un nuovo orizzonte libero da ogni ostacolo su cui invece poter iniziare a costruire un castello che ha come fondamenta la fiducia in noi stessi e nelle nostre capacità.

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