Prestige Italia è una azienda nota a livello mondiale per la produzione di selle made in Italy, abbiamo recentemente fatto visita alla loro struttura produttiva a Trissino in provincia di Vicenza dove abbiamo incontrato Carlo Lebosi, Direttore Marketing.
Dott. Lebosi ci vuole raccontare la storia dell’ azienda?
“L’azienda nasce nel 1974, dalla passione per i cavalli delle famiglie Rasia e Stocchetti. Dopo poco tempo la passione si è trasformata in business, l’azienda ha cominciato a lavorare con prodotti assolutamente innovativi, infatti i primi studi sui telai sintetici che sostituivano i telai in legno, l’ arcione rinforzato in ferro, risalgono alla metà degli anni ’70. La convinzione dei titolari era di creare una nuova sella, più leggera di quelle che erano nel mercato, ma soprattutto la possibilità di produrre ogni sella usando un’impronta industriale, quando invece prima la capacità di produrre telai e la tecnica si tramandava di padre in figlio. In questo modo si poteva ottenere selle ripetibili più volte, di qualità e con simmetria.”
Ho visto che avete in produzione una vasta gamma di modelli di selle da dressage, come mai questa attitudine verso questa disciplina rispetto ad altri produttori?
“Innanzi tutto, il successo di Prestige nasce più a livello internazionale che a livello Italiano, quindi da subito abbiamo dovuto batterci con aziende straniere con tradizioni centenarie come Passier.
Il mercato in cui abbiamo avuto più successo è stato il mercato tedesco, dove il dressage catalizza la maggioranza dei cavalieri, come anche in Olanda; quindi affacciandoci ad un pubblico mondiale abbiamo capito subito l’importanza che aveva il mercato del dressage.
Abbiamo visto che negli ultimi anni c’è una crescita esponenziale anche in Italia di questo mercato, ma più perchè il dressage dovrebbe essere la disciplina da cui tutto inizia, quindi anche un bravo saltatore dovrebbe prima di tutto lavorare in piano per conoscere il proprio cavallo, quale che sia la disciplina di riferimento si deve partire da un buon lavoro in piano e da lì poi scegliere cosa fare.
Un esempio su tutti il grandissimo Michel Robert ha ad un certo punto smesso con il salto per fare un’autoanalisi ed un’autocritica, ha cominciato a fare lezioni di dressage e poco dopo ha ricominciato a vincere nel salto.”
Per quanto riguarda il mercato italiano, abbiamo detto che è in crescita e lo vediamo anche noi, dal punto di vista delle frequentazioni delle gare, lei cosa ne pensa?
“Vediamo il mercato italiano giovane ma con potenziale, penso che la crisi economica non stia aiutando molto l’equitazione in generale, il dressage è la disciplina in maggior crescita e sta crescendo molto veloce quindi siamo fiduciosi per gli anni a venire.”
Cosa può dirmi a proposito di quelli che sono i mercati da un punto di vista equestre emergenti, come gli Stati Uniti ad esempio?
“L’America è un mercato che ci sta dando grandi soddisfazioni, è in crescita e ai consumatori piace molto il made in Italy, tanto che il fattore prezzo passa in secondo piano. In America stiamo facendo degli stage per istruire i negozi e far capire ai rivenditori quali sono i punti di forza delle nostre selle.”
Qual’è la vostra percezione del futuro verso il mercato cinese per quanto riguarda l’ambito equestre ed il vostro prodotto?
“Anche in Cina abbiamo un distributore, ma si tratta ancora di un mercato molto piccolo e per il momento i numeri che facciamo sono prevalentemente per il salto ostacoli, per il dressage ci sarà ancora da attedere.”
Ci può dare una piccola panoramica sui prodotti da dressage disponibili e le differenze tra di loro?
“Abbiamo un’ampia gamma di prodotti da dressage, che vanno dai 1.600 € a 4.100 € l’uno.
Sono selle che si rivolgono ad una clientela a 360 gradi, dal professionista a cui serve una sella più tecnica, fino all’amatore che solitamente usa il modello “Roma”. Abbiamo selle conformate in modo da aiutare il cavallo a liberare le spalle e la colonna vertebrale.
Per la costruzione della sella la prima cosa che si considera è il cavallo, in seconda battuta il cavaliere. La sella è uno strumento fondamentale, che unisce cavaliere e cavallo, può essere un ottimo prodotto, ma se costruita male può risultare pericoloso per la schiena del cavallo.”
Come nasce la vostra collaborazione con la grande campionessa olandese Adelinde Cornellissen?
“Un giorno ci ha contattato e ci ha chiesto di provare alcune nostre selle, anzichè spedirle, alcuni nostri incaricati hanno preso il volo e sono andati nella sua scuderia, hanno valutato le problematiche dei suoi cavalli e abbiamo preso le misure per costruire una sella che ci sembrava che si avvicinasse di più alle sue esigenze.
Il tipo di sella che ha scelto Adelinde si chiama ‘Optimax’, è una sella che posiziona il cavaliere in modo molto profondo e ha dei cuscini di nuova generazione molto corti per dare libertà di spalle al cavallo, ma allo stesso tempo non và a gravare sulla spina dorsale, sella compatta e corta che accontenta sia cavallo che cavaliere.”
Obiettivi e progetti futuri?
“Vorremmo continuare a sviluppare prodotti esteticamente belli e tecnologicamente avanzati, che possano sempre di più accontentare le esigenze di cavallo e cavaliere, puntando a sviluppare sempre di più il mercato del dressage, anche se Prestige è nata ed è diventata famosa per le selle da salto, ma che sta diventando sempre di più un’ azienda apprezzata nel mondo dei dressagisti.”
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