Kingsley in Italia con Nausicaa Maroni.
Nel mese di Aprile il van della Kingsley targato Olanda, ha fatto visita in Italia appositamente per fermarsi due giorni alla Cascina Cavoletto di Rosate in provincia di Milano, sede del centro equestre Il Cavallino.

Siamo andati a curiosare per i lettori di tuttoDRESSAGE ed abbiamo incontrato Monica Koole, titolare della Kingsley, al lavoro con il suo tecnico Henry van Aalst sulle nuove selle della Kingsley di Nausicaa Maroni. E’ emersa naturalmente una magnifica occasione di vedere dal vivo come si personalizzano le selle dei campioni, un elemento importantissimo per il benessere del cavallo e la ricerca delle performance top in rettangolo.

Monica ci può spiegare il motivo della sua visita a Milano?
“Certamente, noi lavoriamo con alcuni selezionati cavalieri nello sviluppo delle nostre selle, in Olanda oltre a Danielle Heijkoop sponsorizziamo una giovane amazzone italiana Chiara Prijs Vitale che ci ha messo in contatto con Nausicaa e Roberto. Poichè Nausicaa pensa che abbiamo sviluppato un buon prodotto eccoci quì per iniziare la nostra collaborazione.”

“In Olanda abbiamo un nostro centro di riabilitazione equestre, la PaardenRevalidatie Noord-Holland di Bergen, e nel corso degli anni abbiamo notato che molti cavalli hanno problemi alla schiena, abbiamo quindi pensato di mettere insieme un gruppo di esperti e lavorare insieme così fisioterapisti, chiropratici, tecnici e Danielle Heijkoop insieme ad altri esperti ci hanno aiutato in questo progetto di realizzare le nostre selle che sono costruite in Germania dalla Stübben, utilizziamo l’ anima della sella da loro realizzata e tutto il resto è di nostra concezione.”
Quali sono le caratteristiche fondamentali per realizzare un ottima sella adatta alla competizione e che tenga conto delle esigenze del cavallo e del cavaliere?
“Sicuramente offrire libertà di movimento della spalla inoltre l’ anima della sella deve permettere al cavallo di muoversi, molte selle non lo consentono, sono bloccate ed impediscono i movimenti naturali del cavallo.

“In questo ci aiuta molto l’ Equiscan, uno strumento che ci permette di fare un impronta della schiena del cavallo e quindi di personalizzare al massimo la sella in base alla conformazione del cavallo stesso. Una volta realizzata la forma la appoggiamo sul fondo della sella e vediamo immediatamente dove bisogna aggiungere dell’ imbottitura.
“Abbiamo inoltre realizzato una copertina sotto sella unica nel suo genere, assorbe il 50% dei colpi del cavallo ed il 50% di quelli del cavaliere, è traspirante e leggerissima costruita con tecnologia dell’ industria aerospaziale, sta’ riscuotendo un enorme successo in Olanda e stiamo cominciando a distribuirla in tutta Europa.”
Sentiamo ora il parere di Nausicaa Maroni, Campionessa italiana small tour 2013 ed amazzone a livello Grand Prix.
Nausicaa di selle ne hai provate tante nella tua carriera perchè la Kingsley?

“Prima di tutto voglio ringraziare la famiglia Prijs Vitale che ci ha messo in contatto con la Kingsley, è un marchio che gia conoscevamo ma che non avevamo ancora provato. Alcune settimane fa siamo andati in Olanda dove abbiamo conosciuto Monica, ci ha fatto provare il loro rivoluzionario sottosella ed è stata una autentica rivelazione, non il solito con il gel ma… qualcosa di veramente differente.
Così Monica mi ha detto verremo in Italia con una serie di selle vogliamo qualcuno che porti in Italia il marchio Kingsley…quindi eccoci qui.”
Credi veramente che sella e sottosella possano fare una grande differenza anche tra marchi prestigiosi?
“Assolutamente si! E’ tutto altamente tecnologica ci sono davvero studi approfonditi dietro ai prodotti Kingsley con professionisti e chiropratici, la grande differenza la provi quando monti a cavallo, solo allora ti rendi conto che non si tratta del classico slogan e quando ho provato la prima sella su Rockabella il feeling è stato davvero diverso.

“La sella Kingsley libera molto la spalla e non blocca la schiena, è fondamentale che la spalla sia libera perchè il cavallo ha più voglia di aprire le spalle ed avanzare, inoltre permette al cavallo di flettere la schiena e le anche quindi di salire maggiormente con il garrese ed in questo modo tutte le figure di riunione sono facilitate, il cavall ha voglia di farle con serenità.
“Ho provato le selle ed i sottosella Kingsley anche su un altro cavallo, che ha qualche difficoltà di messa i mano, e la comunicazione tra cavallo e cavaliere è subito cambiata perchè il cavallo ha dimostrato subito di apprezzare la mia seduta e come la sella lo calzava, di conseguenza anche a livello di imboccatura, di collo e di accettazione del lavoro è stato immediatamente diverso e molto più collaborativo.”












