Giovani Cavalli: bisogna fare qualcosa!
Cervia, nel concorso di tipo A svoltosi a fine Ottobre, ha ospitato anche la finale MIPAAF ex ASSI riservata ai giovani cavalli.

Nei 6 anni Roberta Gentilini si è imposta in sella a Cafira ottenendo 6.9 davantia a Norma Paoli che con Oberon di Val Litara si è vista attribuire dai giudici 4.2 punti.
Nei 5 anni vittoria per Stefano Mantica con Cortes del Vergante 7.06 e secondo ancora Mantica ma con Cora del Vergante ed un punteggio di 6.68 (hanno partecipato ma non erano iscritti alla finale: Pierluigi Sangiorgi con Duck Out ed un punteggio di 7.5 e Norma Paoli su Diamant 7.26).
Nei 4 anni vittoria di Norma Paoli con Scintilla Luminoso che ottiene 7.68 davanti ad Alessio Corradini con Falco (6.46), eliminito Stefano Silveri con Baldovino delle Crete (hanno partecipato ma non erano iscritti alla finale: Pierluigi Sangiorgi su Nicole (6.7), Jessica Parma con Merlino (6.3) e Claudio Biondi con Andador XVIII con 5.28).
Ovviamente il bilancio non è positivo, se da un lato sono apprezzabili gli sforzi di amazzoni e cavalieri che si sono impegnati in questo circuito con dedizione e sacrificio, dall’ altro sono i numeri che parlano da soli: 2 finalisti nei 6 anni, 2 nei 5 anni e 3 nei 4 anni sono numeri che la dicono lunga sulla situazione di crisi in cui versa nel dressage l’ attività agonistica del settore che dovrebbe assicurare un futuro agonistico ai cavalli italiani.
Abbiamo visto nelle diverse tappe di avvicinamento diversi binomi anche illustri che però sono poi svaniti, dispiace dirlo ma senza il settore allevatoriale maggiormente presente e senza una maggiore costanza di tanti cavalieri a queste manifestazioni, molte volte ridotte solo a vetrina per vendere qualche cavallo, il dressage italiano non può pensare di crescere davvero.
Tutto parte da quì e lo dimostrano tutti gli altri paesi dove in questa categoria si trovano tanti nomi illustri e blasonati che senza nessuna remora combattono ad armi pari con avversari egualmente dotati ma a volte poco noti. Ci vuole prima di tutto una maggiore volontà della Federazione a promuovere seriamente questa categoria sopratutto ora con il dissesto e la palude in cui versano ex ASSI e MIPAAF, una maggiore presenza degli allevatori e come dicevo prima più partecipazione dei cavalieri ma a volte anche maggiore attenzione dei giudici che in qualche occasione non hanno giudicato la sottomissione in termini realistici (non mi riferisco a Cervia ma ad un paio di episodi in altre gare).
Se vogliamo davvero che il nostro dressage abbia la D maiuscola ci vogliono più riders in grado di preparare i propri cavalli, portarli in gara ed in grado anche di affrontare qualche internazionale per misurarsi con la realtà, quello dei giovani cavalli non deve e non può essere una nicchia poco frequentata ma il trampolino di lancio di cavalli e cavalieri.