Franco Tucci: l’ arte dello stivale.
Recentemente abbiamo trascorso qualche giorno in Veneto ed abbiamo visitato aziende che rappresentano l’ eccellenza del Made in Italy nel mondo, questa regione è infatti particolarmente generosa di aziende che nel settore dell’ equitazione hanno conquistato un posto al sole nel panorama mondiale.

Ho molto apprezzato la visita ad un uomo che da artigiano ha saputo trasformarsi in imprenditore senza perdere la bellezza ed unicità dei suoi prodotti, gli stivali che per un cavaliere sono elemento tecnico fondamentale ma anche segno distintivo e personale, i suoi stivali sono apprezzati in ogni angolo della terra da alcuni dei migliori cavalieri al mondo, stiamo parlando di Franco Tucci.
Franco da dove nasce l’azienda e l’ispirazione di fare stivali su misura per l’equitazione?
“Questo lavoro è una tradizione famigliare, è da trent’anni che lo faccio.
Fino a sei anni fa il prodotto veniva creato in un’altra azienda, mentre ora ne ho aperta una col mio nome e l’ho avviata.
Siamo contenti, perchè il prodotto che facciamo è di alto livello e stiamo ottenendo risultati davvero positivi, quando bisogna imporsi nel mercato con nuovi brand si affronta un lavoro di marketing enorme.
Il 90% delle nostre produzioni vengono esportate, i mercati di riferimento principale sono Stati Uniti, Canada, Germania, Belgio, Olanda, Francia, Lussemburgo, anche in Medio Oriente, Sud Africa e Australia…la Germania è quella in cui siamo più presenti.”

Ci può riassumere il processo produttivo?
“Nessuno si immagina quello che c’è dietro ad uno stivale, soprattutto su misura.
Vanno prodotti uno per uno, preso in mano dall’inizio alla fine. Quindi modellarlo per quel cliente dopo aver preso tutte le misure della gamba e riportarci sopra anche le scelte estetiche che ha fatto, colori, cuciture, swarovsky, personalizzazioni…
Dopo aver preso le misure si procede con il taglio, poi si cuce , viene montato e si arriva fin all’ultima fase che è l’ingambalatura, dove viene messo in forma, ed è un metodo di lavorazione storico, perchè non c’è macchina che possa sostituire questa fase.

Lo stivale viene immerso nell’acqua in modo che si possa lavorare, viene messa la forma in legno e viene lavorato su di essa. In questo modo una volta messo in forno si plasma sulla forma, poi si lascia su di essa 2 o 3 giorni , il tempo di asciugatura.
Passato questo tempo si passa crema, lucido e quant’altro, poi viene estratto dalla forma e lo stivale ha l’esatta conformazione della gamba.
I clienti oltre allo stivale acquistano la forma in legno, che è un valore aggiunto perchè viene prodotta da noi e su misura, per cui rispetta esattamente tutte le musure della gamba e del piede. Quindi ogni volta che tolgo lo stivale, dove magari ci ho sudato e reinserisco la forma in legno ,che assorbe il sudore e l’umidità, quando lo vado a riutilizzare lo trovo asciutto, in forma e in perfette condizioni.
E’ statisticamente provato che uno stivale con la forma in legno dura fino a 4 volte di più.”

Come si fa a mettere insieme la tecnologia con il lavoro artigianale che si tramanda fra generazioni?
“Io vengo da una tradizione famigliare di artigianalità pura, anni fà facevamo lo stivale dall’inizio alla fine a mano.
Chiaramente ci si guarda intorno e si vede che la tecnologia si evolve, rendendosi conto che le macchine riescono a riprodurre alcune lavorazioni, addirittura più precise e dettagliate del lavoro a mano. Ci sono sistemi Autocad che consentono di lavorare lo stivale in punti precisi proprio al millimetro ed è un grande vantaggio, oltre al fatto che fanno risparmiare davvero un sacco di tempo.”
Parliamo dello stivale da dressage, è un po’ diverso da quello della altre discipline, ce ne vuole parlare?

“Noi nasciamo con lo stivale da salto, ma da 10 anni ho dedicato molta attenzione al dressage.
Lo stivale da dressage ha bisogno di tantissime attenzioni, e personalmente la ricerca dell’ottimizzazione è una cosa che mi stimola.
Servono rigidità, comfort, stile ed eleganza, un connubio di tanti fattori che risulta molto complicato.
Il fattore che lo distingue dagli altri stivali è proprio la rigidità , anche se non deve avere una rigidità uniforme, deve avere delle rigidità diverse a seconda della posizione della gamba.
La parte sotto il ginocchio deve avere una rigidità molto forte, meno forte la parte bassa e la parte che appoggia alla sella deve essere solo un filo rigida.
Stando a cavallo deve dare comfort ma da fuori deve vedersi una figura ferma.”
Ho visto che avete ricevuto un premio dallo SPOGA nel 2009…
“Ogni anno abbiamo sempre presentato qualcosa di nuovo e il premio innovazione e design quell’anno lo abbiamo vinto noi.”
Obiettivi per il futuro?
“Da pochi mesi abbiamo fatto una nuova linea per il salto e prossimamente la faremo anche per il dressage, si parla di uno stivale sia da concorso che da lavoro, che sia un prodotto tecnicamente valido in Nappa, di un comfort pazzesco e con una resistenza di livelli elevatissimi allo sfregamento; molto utile a quei cavalieri che montano parecchie volte durante il giorno.”
Ecco il nostro fotoservizio su tutte le fasi di lavorazione dello stivale su misura creato da Franco Tucci.



















