Enzo Truppa non ci sta’ ed attende la giustizia ordinaria
Non si è fatta attendere la replica di Vincenzo Truppa al comunicato stampa della FISE.

“Il comunicato pubblicato il 7 ottobre 2016 sul sito ufficiale della Federazione italiana sport equestri rende necessarie alcune precisazioni che espongo nel prosieguo chiarendo che non rilascero’ ‘più alcun commento su tale triste vicenda.
“Sono tesserato alla federazione da circa quaranta anni e ho sempre avuto un comportamento conforme ai principi di correttezza e lealtà, operando al meglio delle mie capacità per la crescita del dressage nel nostro Paese (non solo di Valentina , si pensi a Micol Rustignoli e alle altre amazzoni da noi seguite: Federica Scolari, Ester Soldi, Eva Rosenthal etc.) e anche dopo la decisione del collegio di garanzia dello sport del Coni continuo a ritenere di non essere responsabile di alcun illecito disciplinare pur rispettando le decisioni adottate nei tre gradi del giudizio, ma essere sanzionato per un asserito inadempimento contrattuale senza che nessuno dei giudici sportivi si sia preoccupato di verificare gli effettivi obblighi previsti nel contratto sottoscritto con la federazione è una situazione paradossale che non può essere da me accettata.
“Il comunicato non ha riferito che tutti gli altri gravosi impegni previsti in tale contratto, che non si limitavano certo solo a tenere a disposizione della amazzone Valentina Truppa i cavalli Eremo del Castegno e Chablis sono stati tutti rispettati. Il contributo annuo di euro 70.000 erogato dalla federazione era finalizzato in particolare alla creazione di una scuderia di interesse federale e alla formazione di una squadra nazionale in grado di gareggiare a livello sia nazionale sia internazionale, con obiettivo, raggiunto, di presentare una prima squadra ad Europei e Mondiali, addestrando cavalli da gran premio e cavalieri da grand prix.
I risultati conseguiti dalle amazzoni del Centro Equestre Monferrato sono noti a tutti e sembra superfluo elencarli, come sono note le partecipazioni alle ultime due olimpiadi conquistate da Valentina Truppa.
“Gli obbiettivi che precedono sono stati raggiunti utilizzando non solo il contributo della federazione (grazie al quale tutte le amazzoni del Centro Federale hanno potuto conseguire tali risultati pagando una pensione ridotta di 400 euro) ma anche gli introiti derivanti da sponsor pubblicitari di Valentina sono stati impiegati nel conseguimento di detti obiettivi canalizzandoli nell’ A.s.d. Cem.
“Dopo tanta dedizione e tanti sacrifici economici, essere additato come sperperatore di pubblico denaro costituisce una accusa, oltre che ingiusta e infondata, assolutamente inaccettabile.
Vorrei chiarire in termini definitivi che la decisione di non utilizzare Eremo del Castegno alle olimpiadi di Rio de Janeiro è stata una scelta tecnica operata da me in qualità di team manager e dalla amazzone Valentina Truppa dopo aver fatto accertare dal punto di vista medico veterinario le reali condizioni di salute del cavallo.
“La federazione è stata sempre tenuta aggiornata dello stato fisico del cavallo ed è stata invitata a accertarle a sua volta tramite veterinari di sua fiducia, ma tali inviti non sono stati accettati dalla federazione che ha preferito assumere una posizione preconcetta e totalmente ingiustificata.
Tralascio ogni commento in ordine alla possibilità di recuperare Eremo del Castegno in vista delle olimpiadi.
“Infine, assolutamente fuorviante è il riferimento alla presunta necessità di avere informazioni sui passaggi di proprietà del cavallo dal Cem alla Valgan srl, in quanto l impegno assunto consisteva nel tenere il cavallo a disposizione di Valentina Truppa, impegno che poteva essere adempiuto a prescindere dalla titolarità della proprietà.
È mia precisa volontà evitare nei limiti del possibile ogni ulteriore commento in ordine a tale vicenda, che ha amareggiato me e la mia famiglia non poco, confidando che la giustizia ordinaria ristabilisca la verità applicando principi di diritto che sono sembrati ignoti alla giustizia sportiva.”
Vincenzo Truppa