Campionati Europei Pony 2025 a Le Mans: un’esperienza di crescita per i giovani azzurri

Dal 29 luglio al 2 agosto, presso il Pôle Européen du Cheval di Le Mans (Francia), si sono svolti i Campionati Europei Pony 2025, evento che ha radunato 24 nazioni e 163 binomi nella sola disciplina del dressage, offrendo cinque giorni di grande sport e confronto internazionale ai massimi livelli giovanili.

Una squadra mista tra esordienti e veterani

L’Italia si è presentata all’appuntamento continentale con una squadra composta da quattro binomi, due dei quali al debutto assoluto in un Campionato Europeo:

  • Matilde Bagnoli con Miami (Scuderia Il Picchio ASD)
  • Luca Farina con Dacapo B NRW (Virtus Equi ASD)

Accanto a loro, due combinazioni più esperte, già protagoniste nell’edizione 2024 di Opglabbeek:

  • Alessandra Cadura con Ulior de Belebat (Pony Club Montevecchio)
  • Giovanni Rossoni con Campsterhoven’s Baldato (Centro Ippico La Pinetina ASD)

Il team, guidato dalla capo équipe Valentina Truppa, ha chiuso la classifica a squadre in ottava posizione con un totale di 191.315 punti, risultato al di sotto delle aspettative, ma frutto di circostanze particolari che vale la pena analizzare più a fondo.

Ad aprire le danze per l’Italia è stato Giovanni Rossoni, forte della sua esperienza internazionale. Nonostante la consueta compostezza, la ripresa è stata segnata da un momento di difficoltà: Campsterhoven’s Baldato si è spaventato nell’angolo dopo l’halt iniziale, ma Giovanni è riuscito a gestire rapidamente la situazione, recuperando al passo e nel trotto successivo. Qualche tensione nella partenza al galoppo dopo l’halt e alcune sbavature nel complesso hanno pesato sul punteggio finale, che si è fermato a 62.943% (32ª posizione).

La situazione si è complicata ulteriormente con l’eliminazione di Alessandra Cadura e Ulior de Belebat, che ha escluso la possibilità per la squadra italiana di usufruire del drop score, ovvero lo scarto del punteggio più basso, aumentando così la pressione sugli altri due binomi.

Nel secondo giorno è toccato all’esordiente Matilde Bagnoli con Miami, che ha condotto una ripresa senza errori evidenti, ma ostacolata da un contatto in bocca piuttosto irregolare, che ha impedito al punteggio di salire. Per lei un 61.486% (37ª posizione) al debutto europeo: un risultato che, pur non altissimo, rappresenta un primo importante passo in ambito internazionale.

Miglior punteggio italiano nella prova a squadre è arrivato infine da Luca Farina con Dacapo B NRW, autore di una ripresa precisa e ordinata, priva di errori, che ha raccolto 66.886% e la 24ª posizione. Un binomio in evidente crescita, che lascia ben sperare per il futuro.

Prova individuale: due binomi ad un soffio dalla finale

Nella prova individuale, valida per la qualificazione alla freestyle finale della domenica, riservata ai primi 18 binomi, nessun azzurro è riuscito ad accedere alla fase conclusiva, ma due italiani si sono fermati a un soffio dalla soglia.

Luca Farina e Dacapo B NRW hanno infatti chiuso in 22ª posizione con il 65.541%, esclusi dalla finale per una sola posizione. Va ricordato che il regolamento prevede al massimo tre binomi per nazione tra i finalisti, quindi anche alcuni binomi di paesi forti come Germania e Olanda, pur in top 18, sono rimasti fuori.

Luca Farina e Dacapo B NRW

Subito dietro, Giovanni Rossoni con Baldato, 23° con 65.162%, ha anch’egli sfiorato l’accesso alla finale con una ripresa solida nettamente più convincente rispetto al giorno precedente.

Matilde Bagnoli con Miami, al suo primo Campionato Europeo, ha chiuso la prova individuale con 62.595% (32ª posizione), confermando un andamento coerente rispetto al debutto in squadra e mostrando una buona base di partenza per il futuro.

Purtroppo si è invece concluso con un ritiro il campionato di Alessandra Cadura e Ulior de Belebat, un binomio che aveva tutte le carte in regola per ben figurare ma che ha vissuto un’edizione sfortunata, da archiviare come esperienza per ripartire.

Bilancio finale

Quello di Le Mans è stato un Campionato Europeo tecnicamente molto severo, con punteggi globalmente più contenuti rispetto ad altre edizioni, eccezion fatta per i soliti exploit di nazioni dominanti come Germania e Olanda.

Per i giovani azzurri, però, l’evento ha rappresentato un banco di prova fondamentale, con due esordi assoluti in campo europeo e due binomi in crescita rispetto al 2024.
Luca Farina ha brillato come miglior italiano in entrambe le prove, mentre Giovanni Rossoni ha mostrato grande capacità di gestione in situazioni impreviste.
Matilde Bagnoli ha rotto il ghiaccio con determinazione, e Alessandra Cadura merita di tornare in campo per dimostrare il suo valore.

Un’edizione che non ha portato finali, ma che ha costruito esperienza, visibilità e fiducia: ingredienti essenziali per i cavalieri Azzurri del futuro.

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