IL GIALLO DELLE POZZANGHERE AD ALESSANDRIA

Questo week end si è svolto il concorso di Pasqua (CDNA) presso la Società Ippica Alessandrina , con un retroscena dai risvolti discordanti.
Dopo le incessanti piogge della scorsa settimana e le previsioni per un week end non proprio primaverile, alcuni cavalieri sono giunti presso il centro ippico nella giornata di venerdì e si sono trovati davanti dei campi decisamente allagati.
Intorno a metà giornata è giunto il Presidente di giuria, che nonostante gli innumerevoli ritiri da parte dei cavalieri, ha decretato comunque l’agibilità dei campi e il via alla familiarizzazione.
Raggiunti dai nostri collaboratori, la voce dei ritirati era più o meno la stessa:
“ Per il benessere dei nostri cavalli e conoscendo ognuno di noi attitudini degli stessi e dei nostri allievi ( alcuni di loro erano anche accompagnati da allievi) non abbiamo ritenuto opportuno rischiare. Allo stato attuale ( cioè venerdì in mattinata) tutti i campi erano impraticabili. Il Presidente di Giuria ha dato il via alla gara , sentenziando che i campi erano agibili, salvo poi far aggiungere in serata di venerdì della sabbia poiché la situazione era insostenibile , quindi di fatto avallando la nostra tesi sull’inagibilità “
( Riassunto dei vari interventi dei cavalieri )
Noi di TuttoDressage non vogliamo entrare nel merito della situazione in oggetto perché non eravamo presenti ed abbiamo solo dei reportage di foto ( che alleghiamo) , quello su cui vogliamo dibattere è la modalità con cui viene deciso da regolamento se far partire una gara oppure no.

i campi il venerdì

Usando il caso in oggetto, questo comitato organizzatore non ha i terreni ALL WEATHER , per cui una volta allagati risultano spesso con pozzanghere , scivolosi in alcuni punti e duri in altri , situazione che può creare , soprattutto con cavalli nella categorie più alte o cavalli che si muovono molto in generale , un alto rischio di infortunio ai tessuti molli.
Quello che ci chiediamo è nello specifico caso, che può succedere altre centinaia di volte, come mai sia una sola persona, il Presidente di Giuria , che deve decidere se il concorso può partire o meno e cioè come mai non ci sia una decisione ai voti, magari proprio tra questa figura , il Rappresentante dei cavalieri e magari uno steward o il veterinario di servizio.

i campi la domenica

Ci chiediamo questo perché il Presidente di giuria è chiamato e pagato dal Comitato organizzatore ed ha un potere enorme , dato che con questa decisione fa pendere l’ago della bilancia su un guadagno netto o una notevole perdita d’esercizio. Immaginiamo sia una posizione scomoda anche per lui/lei doversi trovare nel mezzo e dover dare una sentenza, magari in pochi minuti.
Si potrebbe ragionare su un regolamento che permetta di decidere per maggioranza , magari ipotizzando una sorta di rimborso spese per il comitato organizzatore in caso di annullamento, in modo tale che da nessuna delle parti ci siano delle perdite consistenti. Per come è strutturato ora il regolamento è tutta responsabilità di un solo elemento che chiaramente non volendo scontentare il comitato organizzatore ha deciso , senza il parere di proprietari, cavalieri e istruttori che hanno a loro volta dovuto prendersi la responsabilità di decidere se buttare via soldi propri e dei clienti o rischiare di dover fare la gara gestendo la performance.
Quindi la nostra domanda è : perché un cavaliere , quando si trova davanti una situazione che ritiene pericolosa , non può aver la facoltà di ritirare i suoi cavalli senza dover per forza pagare ? Anche perché oltre alle spese dobbiamo aggiungere quelle di trasporto, quelle di un ipotetico albergo , etc….
Potremmo capire se per motivi personali un cavaliere non partecipa, anche se alcuni Comitati sono talmente empatici da capire le situazioni dei singoli , ma in casi come questi, quando si sceglie per il bene dei cavalli……per i quali voi lettori, gli istruttori e noi stessi viviamo , perché dover anche pagare il ritiro ?
A vincere così sono solo gli interessi economici, non è certo lo sport né men che meno i cavalli .
Ugualmente , come detto prima , trovare anche un modo equo per dare un piccolo rimborso spese al comitato coinvolto.
Dateci qualche spunto, aiutateci a trovare un metodo che rispetti anche chi , per proteggere i suoi atleti , decide di non farli gareggiare in situazioni non piacevoli, aiutateci a dare voce ai professionisti , che non penso si siano divertiti a Pasqua a mandare all’aria una gara programmata da tempo, che hanno perso soldi in lezioni e hanno dovuto anche pagare , alle famiglie che magari hanno fatto sacrifici per iscrivere i figli alle gare e si sono ritrovati a pagare i costi della stessa più il trasporto.

Una replica a “IL GIALLO DELLE POZZANGHERE AD ALESSANDRIA”

  1. Purtroppo emerge sempre in primo luogo l’interesse economico, supportato anche da motivi di conoscenza personale odi amicizia. Però in tal modo chi ne paga lo scotto è soltanto l’utente finale, ossia il cavaliere che davvero ha a cuore l’integrità del proprio cavallo. Concordo sull’idea di una decisione di gruppo in queste situazioni, presa tra comitato organizzatore, presidente di giuria, steward e rappresentante dei cavalieri. Nella speranza che siano tutelati gli interessi di tutti ma principalmente dei cavalli!

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