La débâcle per la programmazione internazionale Children/Junior e YR

Questo articolo è frutto di quanto ci è stato riportato dalle famiglie e dai tecnici , nessun commento sui soggetti coinvolti è stato aggiunto e/o romanzato dalla redazione.

Sono ormai anni che vediamo la pubblicazione dei programmi federali e che poi impotenti assistiamo a cambiamenti in corso, deroghe varie, decisioni arbitrarie e puntuale scontento di atleti, tecnici e famiglie.

Prima di pubblicare le interviste da noi inviate con relative risposte alle famiglie dei ragazzi che svolgono attività internazionale, vogliamo puntare un faro sul problema, poiché quello che ci è stato raccontato, tutti i malcontenti detti e a volte non scritti o esternati in pubblico, devono servire a migliorare.

Vogliamo che chi c’è ai vertici e può fare qualcosa, si muova nella giusta direzione, che chieda cosa si aspettano dalla federazione questo gruppo di persone per prenderne spunto e non solo che si imponga loro dei dittonghi; che non ci siano favoritismi, che nessuno si senta escluso e che la Fise possa davvero diventare uno strumento per far migliorare il nostro sport, già tanto difficile.

Noi siamo nati per dare un servizio oltre che per dare notizie e ci sembra arrivato il momento di affrontare il problema perché MAI più capiti negli anni futuri quello che sembra ormai un vecchio copione.

Ad inizio anno è uscito un programma federale per i giovani dove oltre che ai paletti decisi per la partecipazione ai Campionati Europei, che quest’anno si terranno in Inghilterra, erano elencate anche tutta una serie di ottime iniziative come la partecipazione a concorsi a squadre, stage federali di avvicinamento, individuazione del famoso e agognato Gruppo A e Gruppo B, etc….

La stagione vera e propria è partita al primo CDI tenutosi a Cattolica, dove gli italiani hanno rodato i motori. In seguito si sono ritrovati tutti a Malaspina a Marzo e lì ci sarebbe stato bisogno subito di fissare degli incontri per cercare di colmare le lacune e/o stabilizzare i punti forti dei binomi, oltre che a creare quella sorta di appartenenza ad “un’entità superiore“ che aiuta lo spirito e ripaga gli sforzi. Ci dicono che niente di tutto questo è stato fatto.

In Europa si sono svolti diversi CDI a cui i nostri azzurrini hanno partecipato, alcuni ottenendo la qualifica, altri cercando di raggiungerla. Gli interessati ci hanno riportato che poche indicazioni sono arrivate dalla Fise, zero gli incontri con i tecnici e i ragazzi, se non improbabili tavolate improvvisate ai concorsi. Ci riferiscono che la figura del TEAM MANAGER che “monitora l’attività degli atleti, RAFFORZA LO SPIRITO DI SQUADRA MANTENENDO I RAPPORTI FRA CAVALIERI; I LORO TECNICI, PROPRIETARI e SPONSOR; tiene i contatti con la Commissione e organizza stage di visione“ ben poco ha prodotto tutto ciò.

Alcuni genitori hanno detto: abbiamo assistito ad una gestione opinabile di chi ha dettato molte regole, imposto molte cose ma ben poca empatia ci ha messo, creando anzi una situazione di nervosismo generale. La maggior parte delle persone coinvolte dice di essersi trovata davanti un muro di gomma, poca programmazione reale, supponenza e voglia da parte di chi dovrebbe guidare da leader, un atteggiamento dispotico e poco costruttivo. 

In più, come OGNI ANNO ( solo Croce aveva inviato le squadre giovanili,  in Ungheria nel 2017  tra l’altro negli Junior avevano vinto la coppa delle nazioni ) non è stata organizzata nessuna gara a squadre, o meglio, hanno “caldamente consigliato “ l’inutile partecipazione ad Ornago.

Perché inutile,  a detta di chi è coinvolto: punto 1° perché era troppo vicina ad Hagen e quindi non c’era NESSUNO; punto 2° perché obbligare i binomi a questa partecipazione, non valutando una gara fuori confine, ha fatto sprecare tempo e denaro non solo alle famiglie ma anche alla federazione stessa che ha distribuito Kep e materiale per una gara in casa che per quasi tutti i binomi era praticamente un surplus, dato che per la partecipazione agli europei serviva una qualifica in più ma fatta all’estero.

Tecnici e genitori ci informano che sono stati quasi obbligati ad iscriversi settimana prossima in Austria con la minaccia di non far partire nessuno agli europei non curanti del fatto che i ragazzi ( perché signori miei qui stiamo parlando di adolescenti) avevano tutti gli esami di maturità o le sessioni universitarie.

Forse sarà per questo che nazioni organizzate come la Spagna o la Germania, con una quantità di binomi superiore la nostra tra cui scegliere, hanno già fatto le squadre e noi no ?

Senza contare che per andare in Inghilterra ci vuole una preparazione ancora maggiore degli altri anni poiché con la Brexit i trasporti dei cavalli possono essere effettuati solo da trasportatori autorizzati e quindi diventa tutto più difficile perché nessun atleta può farlo autonomamente come siamo abituati a vedere, motivo per il quale bisogna organizzare tutto molto tempo prima.

Inoltre, proprio perché non sono riusciti a decidersi in tempo tra i 4 gatti cui siamo e la programmazione è andata in fumo, hanno prorogato il termine ultimo delle qualifiche, quasi a farlo passare come un favore agli atleti.

E qui abbiamo elencato solo la parte burocratica, ora ce n’è una più importante forse, quella umana. Cominciamo dal fatto che gli addetti ai lavori ci hanno segnalato che  il Team Manager,  pagata dalla federazione e quindi da TUTTI gli atleti, la figura che dovrebbe creare UNIONE, commenta positivamente i post solo di un atleta YR e non  le vittorie ed i piazzamenti delle altre atlete/i che ugualmente scrivono le loro piccole grandi conquiste su FB, innescando gelosie e domande. La figura che è stipendiata per creare armonia, traspare dai commenti di tutti, è la prima che crea ovviamente dissensi e invidie, poiché nel suo ruolo federale non dovrebbe certo fare differenze, dato che abbiamo a che fare con ragazzi adolescenti in un’età delicata.

E a proposito di età delicata: con tanti professionisti in Italia, perché i nostri ragazzi non hanno il supporto psicologico di cui ogni squadra fa uso? Siamo certi sia fondamentale avere uno psicologo a fianco degli atleti e delle famiglie non solo per affrontare le gare ma anche per creare uno spirito di squadra che spesso manca ma manca perché non c’è il LEADER che lo crea. Non solo, spesso le delusioni sportive innescano uno stress così grande che le famiglie si trovano ad affrontare delle situazioni drammatiche alle quali non sempre sono preparate.

Gli unici che silenziosi hanno fatto un percorso valido sono i Children, che sono però anche di più facile gestione per diversi motivi. Situazione ASSAI differente la troviamo nei pony, dove un giovane tecnico sta gestendo da professionista il suo vivaio di talenti. Ci dicono sia sempre disponibile e affabile, che si interessi di tutti i binomi, nessuno escluso, facendosi inviare video di gare o filmati dei binomi in lavoro con commenti costruttivi e di incoraggiamento. Teniamo presente che 2 poniste vivono anche all’estero, per cui diventa tutto più difficile. Per ogni post dei suoi piccoli atleti, ci fanno notare alcuni genitori, mette un like o un commento positivo e pur non inserendosi prepotentemente nel lavoro di ciascuno, sappiamo aver parlato con tutti di programmazione e aver dato consigli su dove andare. Ci raccontano anche che l’anno scorso agli europei è stata, insieme a Laura Berruto, un supporto per tutti creando unione e spirito di appartenenza.

IN CONCLUSIONE: Siamo al 27 Giugno, non abbiamo un’idea di chi andrà agli europei ( siamo sempre gli ultimi ogni anno ad annunciare le squadre, manco avessimo 1000 binomi da gestire ), le famiglie ci riferiscono di aver speso soldi e sprecato tempo, non abbiamo un leader che i ragazzi seguirebbero ciecamente e ad ogni racconto l’unica persona che tutti ricordano con simpatia è il Vet. Marco Eleuteri, che sembra aver lasciato in tutti i ragazzi, insieme anche a Laura Berruto, un segno positivo indelebile. Non abbiamo partecipato per l’ennesimo anno a nessuno coppa della nazioni all’estero.

Tutte le persone che hanno parlato con noi si chiedono quindi se la scelta federale su questo team  è stata giusta, dato che per il secondo anno consecutivo nessuno è soddisfatto e nessun passo avanti è stato fatto.

E ci chiediamo inoltre se alla luce di quanto emerso si  intenda andare avanti cercando di capire cosa è andato storto, correre ai ripari, ammettere gli errori ed uscirne più forti di prima oppure si decida di gettare la spugna e far largo ad altri.

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