Kevin Van Ham: il cavaliere di paradressage che monta in Gran Prix

Kevin Van Ham è un talentuoso cavaliere di paradressage belga di grado 5 che compete anche a livello nazionale in GP. Selezionato per i Campionati Europei di Paradressage del 2019 a Rotterdam si è classificato 5° nella prova individuale e nel freestyle. 

Nel 2021 è stato parte della squadra belga di paradressage ai Giochi Paralimpici di Tokyo 2020 qualificandosi per la finale freestyle.

Kevin è rientrato la settimana scorsa dal Qatar dove ha vinto tre giorni su tre la categoria del grado 5 nel prestigioso CPEDI*** di Al Shaqab!

Quando e come hai iniziato a montare a cavallo? Raccontaci la tua storia equestre

Fin da quando ero un bambino i cavalli mi hanno affascinato per la loro maestosità e grazia. Allo stesso tempo ero anche intimorito dalla loro potenza, perciò non avrei mai immaginato di imparare a montare! Un giorno, un amico mi ha letteralmente obbligato a salire in groppa ad un cavallo… e dopo poco ho pensato: “wow! Voglio fare il cavaliere per il resto della mia vita”! Avevo dodici anni all’epoca! Da quel momento ho cominciato a prendere lezioni di equitazione e come tutti i ragazzi alle prime armi mi destreggiavo sia nel salto che nel lavoro in piano. Sin da subito, però, ho capito che la mia vera passione era il dressage!

Ho sempre montato per puro divertimento e la mia carriera di cavaliere di dressage si è sviluppata pian piano. Quando ho compiuto 18 i miei genitori mi regalarono una cavalla chiamata Amber che mi ha permesso di migliorare la mia tecnica. In seguito, comprai una cavalla da salto che però aveva buoni movimenti. Ma ahimè, a lei il dressage proprio stava stretto. Quando saltava, invece, le brillavano gli occhi. Perciò mi convinsi a venderla come cavalla da salto così che lei potesse tornare a fare ciò che le piaceva di più.

La mia vita equestre cambiò quando incontrai Eros, che ai tempi era un puledro di 4 anni. Eros van Ons Heem (il suo nome completo) è un favoloso castrone sauro KWPN ed è tutt’ora il mio cavallo. Adesso ha 13 anni e io l’ho addestrato a partire dalle categorie riservate ai giovani cavalli fino al Grand Prix.

Raccontaci qualcosa di più dei tuoi cavalli… 

Con Eros con cui ho costruito un forte legame. In passato abbiamo vissuto periodi buoni e periodi complicati. Non è stato sempre facile addestrare Eros perché, soprattutto quando era puledro, era molto testardo. Inoltre, quando aveva 6 anni ha avuto un brutto incidente di scuderia: è rimasto con un piede incastrato nelle sbarre del box. Colto dal panico ha picchiato la testa contro la parete fino a fracassarsi la mandibola. Ha dovuto subire 3 interventi chirurgici e gli ci è voluto un anno e mezzo per riprendersi. Sono molto orgoglioso che insieme siamo riusciti a superare questo terribile episodio. Dopo la riabilitazione, siamo riusciti ad arrivare fino a montare in GP e a qualificarci per le più importanti competizioni paralimpiche come gli Europei del 2019 e Tokyo 2020.

L’altro cavallo con cui ho fatto binomio è Inferno-D, un castrone BWP di proprietà del mio fidanzato che ha fatto gare fino al livello di PSG. Quando ho cominciato a montarlo non sentivo alcuna connessione con lui. Mi ci è voluto del tempo per sviluppare un legame. Ora sono contento che possiamo definirci amici! Inferno ha un carattere estremamente calmo, tanto che ho deciso di presentarlo in alcuni CPEDI dove ha ottenuto degli ottimi punteggi!

Sia Eros che Inferno sono speciali per me nella loro unicità. Eros ha un carattere introverso. È come un grosso manuale di istruzioni. Quando decide di accoglierti nel suo spazio, però, è il cavallo più leale e dolce del mondo. Inferno è l’opposto. È estremamente estroverso in scuderia e cerca sempre di mettersi in mostra. Quando è montato si trasforma: diventa calmo e concentrato. 

Descrivici la tua giornata tipo

Lavoro tutto il giorno in un negozio. Allo scoccare delle 18.00 corro in spogliatoio, mi metto i vestiti da equitazione e sono pronto per lavorare con i cavalli fino a tarda sera!

Vado in scuderia dove monto i miei cavalli, i cavalli di alcuni clienti e faccio lezione ai miei allievi. In pratica faccio due lavori full time e le mie giornate sono davvero piene di cose da fare! In più, quando ho il fine settimana libero porto i cavalli in gara. Cerco di organizzarmi in modo da avere un giorno alla settimana più scarico per rilassarmi e dedicare del tempo al mio fidanzato e alla mia famiglia.

Si, so che ho una vita strapiena di impegni ma amo quello che faccio.

Com’è stato essere a Tokyo? Cosa ricorderai per sempre?

Ho intrapreso la strada del para-dressage solo quattro anni fa. Se devo essere onesto, ignoravo totalmente l’esistenza di questa disciplina!  Ho sempre montato in dressage sotto la guida della nota amazzone olimpionica Jorinde Verwimp che ha partecipato ai giochi di Rio 2016. Quando mi è stato suggerito di intraprendere anche la carriera di dressage paralimpico per me è stata una scoperta. Ho accettato la sfida e mi sono qualificato come riserva per i WEG di Tryon 2018, ho partecipato ai Campionati Europei nel 2019 classificandomi al 5° posto sia nel tecnico individuale che nel freestyle.

Il sogno di poter arrivare a Tokyo è quindi capitato quasi per caso. Ma dal momento in cui ho maturato la consapevolezza di poterlo raggiungere, ho lavorato duramente per farlo avverare! Quando ho ricevuto la conferma che sarei partito ero felicissimo. Ricevere la telefonata che ti annuncia che rappresenterai il tuo Paese alle Paralimpiadi è un momento speciale e unico. 

Quando io ed Eros abbiamo trottato verso A per entrare in rettangolo ero pieno d’adrenalina! Allo stesso tempo mi sono concentrato solo sulla nostra performance e mi sono goduto appieno quel momento! Mi sono davvero divertito. Ho vissuto l’esperienza di Tokyo al massimo. Ho trascorso dei momenti fantastici al villaggio olimpico con la squadra belga. Noi siamo una squadra molto unita. Ci sosteniamo a vicenda anche nella quotidianità ed essere lì a Tokyo tutti assieme ci ha fatto sentire ancora più forti. Durante i giochi, eravamo molto concentrati sui nostri obiettivi, ma ciò non ci ha impedito di divertirci moltissimo. Il fatto di essere un team molto affiatato ci ha permesso di gestire l’inevitabile pressione della Paralimpiade.

Cosa hai in programma per il futuro?

Mi sto allenando per la qualificazione mia e di Eros ai WEG di Herning che si terranno ad agosto. Nonostante io sia una persona che ha tanti progetti per il futuro, sono anche aperto a ciò che di inatteso il futuro mi può portare. Non mi concentro solo su un obiettivo per accantonare tutto il resto. Penso che sia fodamentale mantenere la mente aperta ad altre variabili e possibilità. Siccome abbiamo a che fare con esseri viventi, le cose possono cambiare molto in fretta. I cavalli, esattamente come noi, possono avere i loro problemi ed è nostro dovere rispettarli. Affronto il domani con la consapevolezza che la vita è una sola: dobbiamo cercare di viverla al meglio!

I nostri complimenti a Kevin ed Eros per le recenti vittorie e un grazie di cuore per averci rilasciato questa bella intervista! 

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