Intervista a Silvia Ciarrocchi

Il 2021 è stato l’anno del ritorno sui campi gara di Silvia Ciarrocchi. L’amazzone veneta di dressage e para-dressage grado 5 che ha partecipato a due europei (Herning 2013, Deauville 2015) e ai mondiali in Normandia nel 2014 era stata costretta ad allontanarsi dalle competizioni per un infortunio del suo cavallo Royandic. L’anno scorso il binomio Silvia-Royandic si è rimesso in gioco con ottimi risultati!

Come avete vissuto tu e Royandic questi anni di pausa?

Royandic è stato fermo per problemi di mascalcia e, quando avevamo ricominciato ad allenarci è arrivato il COVID. All’inizio del 2020, giusto prima del lockdown, l’ho scuderizzato vicino a casa presso le Scuderie del Garda dove ci alleniamo tutt’ora. 

Purtroppo, la pandemia ci ha costretto ad un ulteriore periodo di pausa. Quando la situazione pandemica si è normalizzata, i miei amici Roberto e Cristina Callegari mi hanno aiutato molto a rimettermi in sella e a gestire Roy dopo il periodo di fermo forzato. 

In seguito ho iniziato a collaborare con Filippo Di Marco e Nausicaa Maroni che già seguivano tecnicamente Roberto e Cristina. 

Confesso che durante questo lungo stop c’è stato anche un momento in cui tutto mi sembrava troppo difficile e avevo quasi deciso di gettare la spugna. Ma il rapporto con Roy è stato più forte e ho sfruttato la lontananza dalle gare per lavorare sul nostro binomio. Ho perfino rivoluzionato il mio modo di montare adottando un tipo di redini già utilizzato da altri cavalieri internazionali che mi permette di avere più connessione con l’imboccatura. 

Com’è stato il rientro in gara?

Il 2020 è stato un anno difficile per diversi problemi di comunicazione che ho avuto con Roy. 

Ad inizio 2021 ho ricominciato ad uscire in occasione di uno stage organizzato con Francesco Zaza che è il referente per il dressage del Veneto. Da quel momento mi è ritornata la voglia di mettermi alla prova, perciò a maggio 2021 ho partecipato ad un gara. Io e Roy siamo andati bene e ci siamo divertiti moltissimo, così ho deciso di iscrivermi ai campionati regionali veneti che si sono tenuti in giugno. Con grande gioia ci siamo aggiudicati il titolo di campioni veneti nella categoria M!

Dopo le vacanze estive mi sono spinta fuori regione sempre partecipando a categorie M. Solo a fine anno mi sono decisa a riprovare le riprese paralimpiche e ho coronato l’anno vincendo il freestyle M che corrisponde alla difficolta del freestyle grado V con la percentuale del 74,6%. È stata una grandissima soddisfazione!

Tu partecipi spesso a gare non riservate agli atleti paralimpici. Come mai?

Io ho conosciuto il paradressage molto dopo che avevo iniziato a montare. Per me è stato sempre normale competere con cavalieri normodotati, sia quando praticavo il salto ostacoli che più tardi quando ho cominciato gareggiare in dressage. 

Dal mio punto di vista il dressage e il paradressage sono due strade che hanno molto in comune, perciò voglio mettermi alla prova in entrambe. 

È tanto che tu e Royandic vi conoscete. Com’è la tua relazione con lui?

Ho comprato Royandic in Germania nel 2014, quando aveva 7 anni. Da allora sono trascorsi ben 8 anni. Io e Roy abbiamo sempre avuto la classica relazione di “amore e odio”. Ci sono stati momenti in cui la comunicazione con lui è stata difficile, ma io ho sempre creduto in lui e in noi. 

Roy è un cavallo molto qualitativo e non sempre facile da montare. Da terra invece, ha un carattere eccezionale e affettuoso. È talmente bravo che riesco a gestirlo da sola, uscire in passeggiata e addirittura posso caricarlo sul mio piccolo van e trasportarlo in concorso senza l’aiuto di nessuno.  

Quali sono i tuoi progetti futuri?

L’obiettivo che voglio raggiungere entro la fine del 2022 è quello di migliorarmi tecnicamente per arrivare a montare una ripresa di livello D. Parallelamente, mi iscriverò anche a qualche concorso riservato alle categorie paralimpiche. Parteciperò allo CPEDI di San Giovanni in Marignano a fine febbraio. 

Anche se ho deciso di dedicarmi maggiormente al dressage normo, non voglio abbandonare il percorso paralimpico perché, come tutti gli atleti, sogno di partecipare alle paralimpiadi di Parigi 2024 con il mio compagno Roy.

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