Marco Di Paola obiettivi raggiunti!
Abbiamo intervistato il Presidente Marco Di Paola per fare un bilancio di questo quadriennio che volge al termine con alle porte la prossima Assemblea che eleggerà il nuovo Consiglio Direttivo FISE al quale Di Paola si candida ad un secondo mandato.
Presidente, questo è stato un quadriennio complesso, degli obiettivi programmati quanti e quali sono stati effettivamente raggiunti?
“Si, ha ragione, un quadriennio complesso, ma quattro anni in cui abbiamo lavorato incessantemente e senza fermarci un attimo. Abbiamo dovuto affrontare diverse problematiche delle quali certamente la più seria è stata l’emergenza Coronavirus che ha messo a terrà tutto il mondo e creato diversi problemi anche al mondo dello sport. I mesi del lockdown sono adesso un brutto ricordo e sebbene si sia in una fase diversa dell’emergenza, oggi il nostro sport è ripartito con grande entusiasmo da parte di tutti coloro che lo praticano. Un quadriennio che ci ha visti impegnati su diversi fronti e raggiungere diversi obiettivi. Penso al fatto di essere riusciti a rendere la Federazione più snella e vicina ai tesserati, a mantenere alta l’attenzione sui conti federali, alla risoluzione delle problematiche relative alla circolare sui trasporti, ad essere riusciti a risolvere l’annosa situazione dell’Iva sulle pensioni dei cavalli, a riuscire a spiegare e far comprendere anche al Governo che anche il cavallo è un atleta, ad essere riusciti ad avvicinare la FISE alle società e ai tesserati e diventando un supporto, più che un ostacolo e un ente macchinoso, per arrivare a una intensa attività formativa e di supporto per i nostri istruttori. Dal punto di vista sportivo molti risultati devono ancora arrivare, ma consentitemi di passare per un attimo al salto ostacoli, ricordando le vittorie di Piazza di Siena in Coppa delle nazioni e in Gran Premio. Successi che mancavano da troppi anni alla nostra nazione e per i quali non finiremo mai di ringraziare i ragazzi e i cavalli che li hanno ottenuti con il loro lavoro quotidiano”.
L’emergenza Covid 19 ha messo a dura prova il settore equestre come ne stiamo uscendo?
“Quello dell’emergenza Coronavirus, non solo per noi, ma per tutto il mondo è stata una novità. Nessuno era preparato a una situazione del genere. Certamente il mondo dello sport ha subito un duro colpo, basti pensare allo slittamento delle Olimpiadi, circostanza mai avvenuta prima d’ora. Per il nostro sport la beffa è stata doppia, perché i centri ippici non hanno lavorato e hanno dovuto, naturalmente, occuparsi del benessere dei cavalli, come priorità fondamentale. Devo dire che il nostro mondo sta uscendo bene da questa emergenza. La dirigenza ha lavorato per trovare una via d’uscita, intrattenendo rapporti molto proficui con le autorità preposte. Oggi le nostre attività sono ripartite regolarmente, anche se con le limitazioni imposte dal Governo e grazie ai Protocolli per il contenimento del contagio stilati dalla FISE. È vero che questa emergenza ha messo a dura prova tutto il nostro settore, ma i nostri centri, i nostri istruttori e quanti lavorando nel nostro mondo, hanno dimostrato, con grande senso di responsabilità, di essere forti e di riuscire a rialzarsi nonostante le difficoltà cui sono dovuti andare incontro nei tre mesi di lockdown. Nel periodo di stop delle attività il Dipartimento Dressage, anche al fine di mantenere alta l’attenzione sulle attività, ha organizzato diverse iniziative. Tra queste grande successo ha avuto il virtual dressage. Cavalieri e amazzoni, di tutti i livelli tecnici e di età, hanno mandato i video di riprese eseguite nel periodo del lockdown a casa come fossero in gara. Le clip sono state giudicate dagli ufficiali di gara per la redazione di una classifica virtuale. L’iniziativa ha destato grande interesse dell’utenza, al punto che sono arrivati oltre duecento video”.
Sconvolgimento dei calendari, spostamento dei Giochi Olimpici anche il nostro sport ha subito una battuta d’ arresto cosa ci ha insegnato questa emergenza?
“Beh, di certo, per usare un concetto molto vicino al nostro mondo, l’emergenza ci ha insegnato di guardare sempre oltre l’ostacolo. Quell’ostacolo, più difficile da affrontare che oggi sembra superato. È chiaro che non possiamo fare finta di nulla. Siamo fuori dalla fase più acuta di un’emergenza storica, della quale stiamo ancora vivendo le ripercussioni minori; in termini di stile di vita e regole che è comunque ancora necessario rispettare. Dal punto di vista sportivo, devo dire che il nostro mondo ha indubbiamente sofferto il periodo di lockdown, per via dello stop dei calendari, ma è ripartito a pieno regime almeno a livello nazionale. È indubbio che l’annullamento e lo spostamento di eventi internazionali e mondiali hanno creato un duro colpo a tutto il settore, ma purtroppo è stato un male necessario che abbiamo dovuto affrontare”.
Che cosa la soddisfa maggiormente del lavoro svolto in questi quattro anni alla guida della FISE?
“Posso dire di avere avuto l’opportunità di lavorare con una Federazione coeso e con rapporti sereni, propositivi e determinati in ogni situazione e per quanto riguarda la disciplina del dressage con Cesare Croce, sempre attento alle problematiche del settore, supportato dal Vice presidente Grazia Basano Rabagliati, consigliere referente per la disciplina. Nel corso dei quattro anni siamo riusciti a migliorare i risultati e raggiungere diversi obiettivi che ci siamo posti, ma certamente lo stop delle competizioni anche in questa specialità ha creato non pochi problemi e ci sta ancora tanto da fare nella disciplina. Credo che i risultati sportivi importanti in diverse delle discipline che gestiamo siano arrivati, adesso dovremo lavorare affinché questi risultati arrivino in tutte le specialità sportive della FISE. È quello che stiamo facendo con il dressage, al quale il Consiglio ha dedicato un’attenzione particolare, garantendo, con il giusto apporto economico, le attività messe in cantiere nei quattro anni”
Il lavoro in piano è la base di tutte le discipline quali obiettivi sono stati raggiunti in questo quadriennio e quali le prospettive future?
“Ha centrato un concetto fondamentale. Il “lavoro in piano”, che spesso è confuso con il dressage, sono le fondamenta di tutto lo sport equestre. Bisogna valorizzare questo concetto e questo aspetto in tutte le discipline, se vogliamo avere dei campioni con basi solide. Se ci riferiamo alla disciplina del dressage è stato necessario fornire una nuova linfa a tutto il settore. Abbiamo investito tanto, per esempio con gli stage sul territorio, uno strumento molto importante per la crescita, non solo tecnica, ma anche culturale dei nostri giovani. Credo che siano stati investimenti dovuti e necessari, soprattutto visto che sono stati destinati a una delle tre discipline olimpiche. Gli investimenti hanno già restituito credibilità alla disciplina e consentito di registrare un incremento costante sul numero dei tesserati che la praticano, un incremento qualitativo dell’attività di base e delle manifestazioni equestri, non solo nazionali, ma anche internazionali e allo stesso tempo un incremento numerico dei binomi di interesse federale, sia a livello giovanile che senior. In ultimo, ma non per questo meno importante, abbiamo conferito la giusta valorizzazione ai Centri affiliati in cui si svolge attività di dressage, istituendo il riconoscimento del Centro federale di Dressage, a quei centri che svolgono prevalentemente attività agonistica con un tecnico specializzato nella disciplina. Sono sicuro che il settore vedrà presto i frutti di questo lavoro, anche perché ho avuto modo di vedere giovani molto motivati dalle grandi qualità e di cui ben presto sentiremo parlare. La prospettiva è quella di continuare a percorrere la strada intrapresa consolidando la preparazione dei nostri giovani per guardare al prossimo futuro”.
Il Dressage ha avuto maggiore spazio per crescere in questo quadriennio e maggiore attenzione anche economica dalla Federazione quale impegno futuro per la disciplina?
“Come ho accennato nella precedente domanda, il Consiglio ha voluto dare la giusta attenzione, anche economica a una disciplina presente alle olimpiadi. Certamente non possiamo tornare indietro, ma dobbiamo fare dei passi avanti, quindi certamente il primo impegno è quello di non fare mancare la linfa vitale, ovvero gli investimenti, di cui il settore ha bisogno. È certo che nel prossimo quadriennio dovremo anche cominciare a raccogliere i primi frutti. La strada è molto lunga, ma sono certo che abbiamo imboccato quella giusta”.
Obiettivi che si pone con una riconferma alla guida della FISE?
“Continueremo sul percorso iniziato nel 2017 con una particolare attenzione nei confronti dei Comitati Regionali, perché è dal territorio che parte la crescita della Federazione. Vogliamo valorizzare sempre più il ruolo del territorio, obiettivo fondamentale per il coinvolgimento della base nelle attività, cercando di uniformare la progettualità su tutto lo stivale. Lavoreremo sulle Scuole federali e sulla Formazione, per ottenere quel salto di qualità necessario per accrescere le competenze già acquisite dai nostri tecnici e dai nostri istruttori, in un quadriennio in cui la formazione è stata al centro del lavoro del Consiglio federale. Dovremo poi consentire la nascita di nuovi binomi sportivi, promuovendo circuiti che consentano la crescita tecnica degli stessi in maniera uniforme, così come successo per il Talent Show Jumping. Ci avvicineremo ancora di più ai nostri tesserati proponendo servizi attraverso un incremento della digitalizzazione. Lavoreremo alla crescita dei nostri grandi eventi. Un percorso è cominciato nel 2017 con Piazza di Siena che è tornata ad essere grande, ma ci aspettano tante altre sfide. Penso ai Mondiali del 2022 ai Pratoni del Vivaro, una struttura che ha dato tanto alla Federazione e alla quale la federazione deve guardare con una sempre maggiore progettualità. Parlando sempre di dressage, per esempio, dopo l’ottima esperienza dello scorso anno, abbiamo richiesto l’assegnazione di una nuova edizione dei Campionati Europei di dressage giovanili. Certo, la strada è lunga, ma abbiamo la passione e la motivazione che ci spingono a continuare a percorrere le strada intrapresa nel 2017.”
Grazie Presidente e buon lavoro.
Marco Racca