Nausicaa Maroni: la vita ai tempi del Coronavirus
Nausicaa Maroni, campionessa italiana Grand Prix Freestyle in carica e Campionessa Europea MCI a livello Grand Prix nel suo “regno” a Rosate, alle porte di Milano, vive e si allena oltre a preparare alcuni giovani di talento.
Come stai vivendo questa emergenza Covid?
“Personalmente negli anni ho visto molti film su catastrofi naturali, pandemie varie , etc… perché sono appassionata del genere, ma mai pensavo di trovarmi veramente in una situazione così.
Sono seriamente preoccupata per la ripresa, soprattutto economica , di tutto il comparto equitazione, e dell’economia in generale.
Fortunatamente questo virus non ha toccato ( o almeno sembra , dato che potremmo anche essere stati asintomatici ) nessuno dei miei famigliari e dei miei cari, ma ho vissuto grandi momenti di tristezza leggendo le varie storie di tante vittime e di come molte persone sono morte sole, questo mi ha sconvolto.
Sono una persona estremamente positiva e solare per natura, ma questa situazione ha messo a dura prova persino la mia filosofia del “bombo” ( che non molla mai nonostante tutto).”
Hai la possibilità di vedere e montare i tuoi cavalli?
“Noi viviamo praticamente sopra la scuderia , tutti i miei collaboratori vivono qui , per cui abbiamo creato una piccola area protetta, nessuno entra, nessuno esce a parte gli approvvigionamenti e le profende per i cavalli. Io sono l’incaricata per la spesa e siamo tutti rispettosi delle regole.
Per questo e per il permesso che ha dato la federazione a noi atleti di interesse federale di poter continuare gli allenamenti, abbiamo continuato a montare.
Posso dire che stiamo dedicando del tempo di ottima qualità ai cavalli, perché gli allenamenti non sono mai interrotti da gare, stage o altri impegni, per cui abbiamo potuto lavorare molto con i nostri cavalli giovani che in poco tempo hanno fatto dei grandi progressi.
Il 90% dei cavalli che abbiamo qui sono di nostra proprietà e li montiamo normalmente come sempre, per cui la nostra vita di scuderia non è cambiata per niente.
Tutti noi però, per rispetto a tutte le persone che sono a casa e che non possono recarsi in scuderia dai loro cavalli, abbiamo interrotto ogni comunicazione video di cavalli montati sui social, perché ci rendiamo conto che siamo davvero molto fortunati e non vogliamo ostentarlo.”
Cosa ti manca maggiormente della normalità?
“La mia giornata tipo non è cambiata un granchè perché montare e stare in scuderia è il mio lavoro abituale, ma mi mancano molto le visite settimanali dei miei genitori e gli incontri con gli amici oltre che sicuramente le gare, che per noi atleti sono di grande stimolo e ti danno quel senso di adrenalina per la quale comincio ad avere un pochino di astinenza.
In scuderia noi abbiamo solo due clienti Sara e Serenella….. che oltre alla loro grande umanità portavano rispettivamente focaccia e molti dolci….. ahahahahah per cui mancano moltissimo anche loro.”
Cosa ti ha fatto riscoprire questa situazione?
“Mi ha fatto scoprire quanto siamo fragili……basta un piccolo virus ed il mondo collassa. Siamo proprio di passaggio su questa terra che stiamo martoriando in tutti i modi…. La nostra fragilità di uomini mi fa dire : stiamo davvero lottando per le cose giuste o forse è meglio che ci diamo una ridimensionata e cambiamo la nostra scala dei valori ?”
La prima cosa che farai ad emergenza finita?
“Pranzo con mamma e papà che non incontro da prima della mia ultima gara in Qatar, non vedo l’ora di poterli riabbracciare, anche con la mascherina e i guanti, ma un abbraccio immenso non me lo toglie nessuno.
E poi subito dopo, appena si potrà, un incontro con i miei amici più cari, che sono sparsi tra Lombardia, Piemonte ed Emilia-Romagna.”
Quali iniziative dovrebbe prendere la FISE adesso e per rilanciare lo Sport a fine quarantena!
“Io non sono un’economista né una politicante….
non ho grandi formule e consigli da dare alla nostra Federazione, l’unico che mi viene in mente è solo che secondo il mio parere quest’anno dovremmo considerarlo “bianco”, cioè senza campionati o particolari concorsi importanti. I soldi destinati a questi eventi nella varie discipline dovrebbero essere incanalati a chi a sofferto di più questo momento, sempre sperando che non ci siano i sempre presenti furbetti e forse si dovrebbe dare una regolamentazione da seguire per riaprire in sicurezza dando maggiore potere ai comitati regionali che conoscono i loro centri ippici e possono controllarli e aiutarli al meglio.
Tante famiglie hanno sofferto il momento e probabilmente l’equitazione di base avrà il maggior impatto negativo dopo la quarantena, dovremmo aiutarli ad incentivare il settore , altrimenti alcuni centri faranno fatica a rialzarsi.”
Nausicaa chiude la nostra intervista con un suo commento: “trovo scandaloso che il nostro Governo non abbia ascoltato le richieste della nostra federazione di far riaprire i Centri Equestri . Il comparto equitazione per l’Italia è l’ultimo anello della catena.
Avrebbero dovuto dare il via libera alla Fise di poter regolamentare gli accessi ai maneggi, come hanno fatto in Germania e Olanda, dove hanno chiuso gli spazi comuni, ma hanno dato la possibilità a tutti di montare a piccoli gruppi (4/5 persone ) .
Il mondo degli atleti “di interesse federale “è meno del 10% di tutti i cavalieri……e all’altro 90% chi ci ha pensato ? Avrei voluto più sensibilità per i cavalli, perché con tutta la buona volontà non tutti i gestori possono movimentarli in modo corretto, come un cavallo sportivo meriterebbe, non certo perché non vogliono, ma perché mancano il tempo ed il personale.
Fortunatamente la nostra federazione si è mossa in tempo e dopo l’ultimo decreto ha permesso di ricominciare gli allenamenti.
Adesso rimane il problema delle scuole di equitazione, che comunque con questo ultimo chiarimento della federazione , datato 29 Aprile, possono ricominciare almeno con i brevetti.
Voglio citare una frase che ho trovato su FB che calza a pennello : l’Italia è un cavallo TOP…..montato male.
E mi riferisco al nostro Governo, non certo alla Federazione, che in questo frangente ha dimostrato grande impegno.”