Circolo di Novi: Laura e Margherita Paglieri, Dressage, passione e ….

Siamo andati a Novi Ligure, estrema punta del sud del Piemonte dove Laura e Margherita mi hanno accolto con grande simpatia e conoscendo le mie debolezze per il mangiare bene…

 

Laura Paglieri e Margherita Paglieri, madre e figlia condividono una grande passione per i cavalli (photo© tuttoDRESSAGE).

 

Anche quest’ anno in calendario troviamo il Trofeo Novi, si tratta di una manifestazione molto amata dai dressagisti non solo piemontesi ma di tutto il nord Italia grazie alla formula vincente data da una gestione del concorso attenta, precisa ma allo stesso tempo molto amichevole verso i concorrenti abbinata a molta simpatia ed una strepitosa cucina.

Margherita Josi Paglieri in sella a Le Contendro (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

Le date da segnare in calendario sono dal 2 al 3 luglio e poi dal 3 al 4 settembre, due CDN B che insieme costituiscono il Trofeo Novi.

Molto del merito va a Laura Paglieri nota imprenditrice e grande esperta di marketing con due grandi passioni: i cavalli e la buona cucina. La figlia Margherita è molto conosciuta nell’ ambiente del dressage italiano ed è stata una campionessa di horseball.

Margherita, cominciamo da te. Per qualche tempo non sei più stata dei nostri. Raccontaci un po’ come è andata.

“Sono stata in Germania alcuni mesi, trasfendomi lì dopo esserci stata in vacanza con i miei cavalli ed alcune amiche. Semplicemente decisi di non rientrare dalla vacanza e trasformarla in trasferta. Da quel momento ho vissuto in Germania e sono rientrata in Italia solo per il periodo natalizio e poi, definitivamente, ora.”

Vuoi dirci in che zona hai vissuto?

“Ho vissuto vicino a Berlino, frequentando nel frattempo una scuola di lingua per imparare il tedesco, che è una lingua tutt’ altro che semplice! In Germania ho montato sotto la guida di due istruttori portoghesi, Marta e Joao Moreira, provenienti da un allevamento di cavalli da dressage, anche loro giunti in Germania per fare nuove esperienze. E’ stato un progetto bello ed istruttivo, durante il quale ho appreso molto e, non lo nego, mi sono anche divertita.”

Margherita Josi Paglieri in allenamento con Le Contendro (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

Che differenze hai trovato nell’ambiente del dressage tedesco.

“C’è da dire che in Germania c’è molta più partecipazione ai concorsi. Dall’ altra parte, per concorsi di livello basso o medio, quindi F o M, le gare si possono svolgere ovunque. I campi molto spesso sono rozzamente preparati. Niente a che vedere con quelli ai quali ci si abitua in Italia, sempre perfetti. A livelli superiori, invece, ci sono arene incredibili, location bellissime e massima cura.”

Su che tipo di cavalli hai lavorato?

“Ho lavorato con un cavallo polacco che appartiene a mia mamma. Si sta ristabilendo da un brutto incidente capitatogli l’inverno passato. Adesso monto un Hannover, livello PSG di 8 anni, che si chiama Le Contendro. Molto bello. In Germania mi capitava anche di montare alcuni dei loro cavalli e dei lusitani. “

Parlando sempre del periodo tedesco, oltre a continuare nella tua preparazione come amazzone, sei comunque stata alle prese con tutta una nuova esperienza di vita; nuovi luoghi, nuova lingua. Raccontaci qualcosa a proposito del corso universitario che hai scelto di seguire mentre eri lì.

“Si, un ambiente nuovo, nel quale mi sono dovuta abituare un po’ a tutto. Come accennavi, ho scoperto per caso un corso universitario denominato Scienze del Cavallo che mi ha subito appassionata, con un programma di studi interessante che comprendeva scienze dall’ allevamento a veterinaria, passando per materie economiche come gestione aziendale.”

Vicky Prandoni nuovo coach di Margherita Josi Paglieri (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

Sappiamo che hai dovuto fare delle scelte per andare in Germania. Praticavi horseball ad alti livelli e con buoni risultati…

“Purtroppo si, ed è stata una delle scelte più difficili che io abbia mai fatto. Ai tempi ci riflettei molto e credo tuttora di aver fatto la scelta giusta. Questo trasferimento, seppur temporaneo, mi ha portato a vivere nuove esperienze, migliorarmi, crescere come persona e come amazzone. “

Ma ora sei tornata qui a Novi…

“Si. L’esperienza tedesca per il momento è terminata, anche se la porta per tornare è sempre aperta. Adesso siamo concentrati su un discorso di preparazione gare in Italia con un nuovo coach, Vicky Prandoni, con cui sto lavorando da circa tre mesi grazie ad una collaborazione iniziata un po’ per caso. Innanzitutto, montando io un giovane cavallo molto caldo, ci siamo subito trovati d’accordo sulla necessità di dargli spazio per sfogarsi, e le strutture di Vicky mettono a disposizione tutto lo spazio necessario; poi, cosa per noi importantissima, Vicky si è mostrata da subito disponibile anche a collaborare con il nostro istruttore, cosa abbastanza unica, affiancandosi in modo molto sereno e rilassato.”

Laura Paglieri, manager di successo con due grandi passioni: i cavalli e la buona cucina. (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

E cosa pensa tua mamma del tuo futuro agonistico? Chiediamolo direttamente a Laura Paglieri.

“L’intenzione è sempre stata quella di gareggiare in Italia queste prime gare del 2016 sono state un’esperienza positiva, anche se c’è sempre del lavoro da fare e spazio per migliorare.”

“Certamente Margherita, dopo l’esperienza in Germania dove ci sono gare tutte le settimane, è cresciuta molto. Lì ha fatto qualche uscita dove ha ottenuto dei discreti punteggi, ma anche qualche calo da cui poi, dopo una pausa di riflessione per prendersi un attimo per mettere a posto le cose, si è ripresa per tornare sopra il 61%. Ora che è in Italia, grazie al continuo stimolo degli istruttori ed alla sua determinazione, Margherita continua a migliorare.”

Sembra che sia stata tutt’altro che una passeggiata?

“Alla fine si possono fare tutti i piani che si vogliono, ma bisogna sempre fare i conti con chi sta sotto la sella, a maggior ragione se si tratta di cavalli giovani. Certamente un’esperienza bella ed intensa, di quelle che formano il carattere.”

Parliamo del Circolo di Novi, come nasce?

Margherita Josi Paglieri in rettangolo al Romeo & Juliet Dressage Tour (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

“L’ idea è nata nel 2009, dopo l’incidente a cavallo di mia figlia (Margherita, ndr). Si è trattato di un brutto incidente che le è costato una settimana di coma ed un anno di stop totale anche dall’ equitazione, avvenuto in circostanze abbastanza, definirei, controverse. L’istruttore di horseball di allora aveva forse chiesto troppo all’ intera squadra, cavalli e cavalieri. Otto ore di viaggio in camion, temperatura a 39 gradi, grande pressione e stress; l’incidente era dietro l’angolo…

“A quel punto abbiamo deciso che, semmai Margherita avesse avuto nuovamente desiderio di tornare a cavallo, lo avrebbe fatto in una situazione controllata, dove i principi dello sport, dell’equitazione, il rispetto per cavalli ed atleti, fossero punti cardine onorati e messi al primo posto. E dallo sforzo congiunto mio e del mio compagno di allora, è nato il Circolo di Novi – Centro di Equitazione Sportiva. Come vedi, abbiamo cercato di mettere la sportività ben in evidenza anche nel nome. Lo abbiamo fatto perché molti riducono lo sport al solo vincere. Vincere è importante, ma è il finale, è la dimostrazione che tutto il lavoro fatto in prima è stato fatto bene, con sportività, integrità e rispetto.

“Oltre ciò, io provenivo da una giovinezza trascorsa tra Salto e Completo. In età più adulta, ho smesso e sono passata al dressage, forse per preservare quelle poche ossa che ancora non mi ero rotta. E così il Circolo ha unito l’ horseball, prima come detto praticato da Margherita e dal figlio del mio compagno di allora, ed il dressage che, non sembrerebbe ma è la base dell’ horseball. Due anni fa si è poi aggiunto il nostro Terzo socio, Marco Capallini, ex completista e saltatore che ci ha permesso di aggiungere la terza disciplina, quella del salto ostacoli, a quelle praticate al circolo e che oggi è seguita dalla metà degli iscritti al Circolo. “

L' insegna del Circolo di Novi (photo © Circolo di Novi).

Laura, vuoi farci una breve panoramica della struttura?

“Un campo 90×40 ed un altro campo 70×30, quest’ultimo per gli allenamenti di horseball, entrambi con il fondo in sabbia normale. Poi un maneggio coperto 40×20 in sabbia silicea. Club house, bar, scuderie Clabel, molto funzionali ed areatissime. Moltissimi paddock in piano. Sessantasei box più due dedicati alle fattrici. Le cavalle sono state una necessità dovuta al piano regolatore di Novi che consentiva l’apertura del maneggio vincolandola all’ avviamento di una attività di allevamento.
Devo dire che da attività estemporanea quale era all’ inizio, nata esclusivamente come già detto per assolvere agli obblighi del piano regolatore, adesso l’abbiamo un po’ ripresa in mano e stiamo cominciando a seguirla con più criterio.”

Parliamo del Trofeo Novi, un grande successo che, a detta dei partecipanti, si è contraddistinto per il bell’ ambiente e la bella atmosfera che si è vissuta. Siete riusciti ad organizzare questi due concorsi all’ anno che si distinguono dai classici concorsi, anche e per i premi. In quest’ambito tornano utili le tue capacità ed esperienze in ambito marketing?

“Si, ho stressato molto fornitori e sponsor per fare in modo che ci fosse qualcosa per tutti i partecipanti. Ci sono premi per i primi 6 piazzati di ogni categoria e c’è qualcosa per ciascuno degli iscritti, un modo simbolico per ringraziarli di averci scelto.

Una sbirciatina nella cucina de "Il cavallo goloso", il famoso ristorante del Circolo di Novi dove anche Laura si cimenta ai fornelli. (photo © CIrcolo di Novi).

“Nel nostro piccolo, ricordiamoci sempre che siamo un CDN B, cerchiamo di offrire sempre qualche cosa di interessante. Gli anni scorsi  abbiamo messo in palio nella categoria D prima ed in M poi,  i biglietti per Olimpia, il concorso di Natale a Londra. Per la categoria D abbiamo messo sul piatto una bicicletta molto innovativa, ultraleggera, smontabile e super-ammortizzata, ideale per essere portata ai concorsi. Non sono mancati anche i premi in denaro e i rimborsi spese…

“Diciamo che l’obiettivo è quello di ottenere l’equilibrio migliore tra numero di partecipanti ed esigenze organizzative, come può ad esempio essere la cucina, molto importante, ma anche la vivibilità del centro che, non essendo enorme, se sovraffollata rischia di risultare meno accogliente.”

Accennavamo alla cucina che è uno dei fattori caratterizzanti perché, diciamolo, da Voi si mangia bene. Da dove nasce questa passione?

“Sono cresciuta in cucina, con mia nonna e mia mamma ad insegnarmi. Fin da piccola ho imparato a coltivare quella che poi è rimasta una passione, cucinavo e sfornavo dolci. Adesso non vedo l’ora di uscire dall’ ufficio per venire qui e cucinare per quei soci che vuoi per conoscenza, vuoi per passaparola, sono ormai diventati parte di una clientela abituale. C’è chi si è associato solo per venire a mangiare da noi…”

E come dargli torto?

di Marco Maria Racca

 

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