PETA sul piede di guerra, accusa Rath e Gal di maltrattamento

Il bombardamento di immagini sui social network che ritraggono i due cavalieri in fotografie con i cavalli in addestramento molto chiusi ha scatenato le ire della PETA.

Uno dei tanti fotogrammi che riprendono Edward Gal in allenamento ad Aachen con Glock's Undercover (photo courtesy: Deine Stimme gegen Rollkur pagina Facebook).

La PETA aveva già mosso accuse di maltrattamento nei confronti di Matthias Alexander Rath e verso i proprietari di Totilas nel 2012 che in quell’ occasione furono assolti.

Addestramento troppo aggressivo e Rollkur erano allora stati gli elementi sui quali l’Ente per il trattamento etico degli animali aveva basato la propria denuncia.

Quest’anno, poco dopo la fine delle competizioni di dressage ai Campionati Europei di Aachen, la PETA tedesca ha riaperto il fascicolo ed è andata all’attacco accusando i proprietari ed il cavaliere di Totilas di averlo nuovamente sottoposto a Rollkur e di non aver rispettato i tempi di recupero del cavallo ignorandone deliberatamente la sofferenza per partecipare alla competizione dalla quale è poi stato ritirato per un problema al posteriore sinistro che, ad un esame radiologico, è risultato essere causato da un edema osseo.

Matthias Alexander Rath non è stato il solo a scatenare le ire della PETA. Edward Gal si trova in questo momento anch’egli al centro del mirino a causa in primis dell’episodio che gli è costato l’eliminazione dalla competizione, le tracce di sangue sulla bocca di Glock’s Undercover, causate dal fatto che il cavallo si è morso la lingua per, a parere della PETA, troppo stress ma anche per i metodi di allenamento giudicati anche in questo caso troppo aggressivi e facenti uso del Rollkur.

Edmund Haferbeck, portavoce dell’ People for the Ethical Treatment of Animals (PETA) tedesco, ha già fatto sapere che presenterà formali accuse depositandole presso l’Ufficio del procuratore di Aachen.

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