Rafael Soto: icona del dressage spagnolo!

Scopriamo cosa ispira il Dressage in Spagna e cosa lo rende un po’ “speciale”.

Rafael Soto amatissimo campione e tecnico della squadra spagnola di dressage ai WEGmanda un bacio ai tifosi spagnoli durante la cerimonia di apertura dei giochi. (photo © tuttoDRESSAGE).

Intervista del dott. Massimo Parodi, nostro corrispondente in Spagna, con Rafael Soto illustre cavaliere e trainer della squadra spagnola che ai WEG ha ottenuto un magnifico quinto posto tra le ventiquattro squadre partecipanti riportando la squadra nell’ Olimpo del dressage internazionale.

La Fundación Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre ad Jerez de la Frontera.

Questo vuole essere un articolo-intervista elaborato da chi crede nel  PRE in Doma Clasica (come chiamano il Dressage qui in Spagna) e soprattutto crede che la “vecchia scuola”, quella che ancora oggi fiorisce  nelle Accademie ed ha dato vita al Dressage, è sempre la più giusta e deve essere recuperata interamente per restituire al cavallo il suo equilibrio e mantenere il suo benessere psico-fisico e per non dimenticare che l’Equitazione è prima di tutto un’arte e poi è sport.

Jerez de la Frontera è stata la sede dei WEG  2002 con la medaglia di Bronzo della Spagna, primo risultato storico, e proprio qui in un ristorante in Avenida Duque de Abrantes , di fronte al Recreo de las Cadenas, la sede della Real Escuela, ci aspetta Rafael Soto,  un’icona del dressage iberico ed  uno dei protagonisti di Jerez 2002 e poi del 2° posto a squadre delle Olimpiadi di Atene 2004, da quest’anno nuovo trainer dell’ ”Equipo” di Doma subentrato a Jan Bemelmans.

Rafael alcuni giorni fa “Tuttodressage” ha  pubblicato un articolo sul “Cavallo Iberico in Dressage” e la  squadra spagnola che è andata in Normandia era composta da 2 PRE e da 2 Centroeuropei: però quello che ci pare significativo è il fatto che i PRE hanno ottenuto risultati migliori dei Centroeuropei nelle gare di qualificazione; Cosa ci puoi dire a tale proposito?

“Si effettivamente quest’anno ai Weg in Normandia la Spagna ha partecipato con 4 binomi 2 dei quali sono PRE. Uno di questi è un baio di nome  Grandioso HGF di 15 anni , dell’allevamento Marin Garcia montato da Jose Daniel Martin Dockx.  Con grande esperienza e regolarità  dalle Olimpiadi di Londra è il cavallo che ha mantenuto la miglior media in Gran Premio e lo ha dimostrato sia nel Campionato di Spagna, che ha vinto quest’anno, ma anche in un internazionale  tanto impegnativo come quello di  Aachen, dove si è rivelato come il miglior cavallo della squadra sia in Gran Prix che in Gran Prix Special.

Jose Daniel Martin Dockx e Grandioso entrano nell' arena di Caen (photo © tuttoDRESSAGE).

Poi abbiamo un altro PRE, Norte Lovera, già presente in Kentucky nel 2010, e che purtroppo non ha potuto  partecipare alle Olimpiadi di Londra per un infortunio che non gli impedì  però di partecipare lo scorso anno agli Europei in Danimarca. Norte è un cavallo di 14 anni, maturo ed avvezzo alla competizione, montato da un mio allievo  Josè Antonio Garcia Mena, che vinse lo scorso anno il Campionato di Spagna. 

Il 3° cavallo è un centroeuropeo, fratello di Totilas, Painted Black, anch’ esso di grande esperienza con già 17 anni,  e che fu nella gran Elite del  Dressage,  di proprietà della famiglia della sua amazzone Morgan Barbancon che lo acquisì alcuni anni fa da Anky Van Grunsven e che rimase fuori dal rettangolo per qualche tempo a causa di una lesione. Ora va meglio e lo abbiamo portato ad Aachen dove ottenne un buon risultato , attorno al 72% , e contribuì ad ottenere il 3° Posto nella Coppa delle Nazioni.

A questi 3 binomi  si è aggiunto un 4° binomio costituito da Hichsteadt e da un giovane cavaliere, ma con esperienza, Borja Carrascosa, che lavora per il team di Kasselmann.”

“E’ un cavallo che ancora non è tecnicamente all’altezza degli altri 3, ha solo 11 anni , ha partecipato al CDI di Aachen e ci piacque per cui lo abbiamo inserito nella squadra ed abbiamo molte speranze per questo binomio.”

Morgan Barbancon è stata per anni allieva di Anky Van Grunsven, che non possiamo dire sia un’amazzone che monta secondo i canoni  e le regole dell’Equitazione Classica; ella monta un cavallo centroeuropeo ma rispetto a Norte o a Grandioso le differenze in punteggio non sono così evidenti. Cosa significa questo dal tuo punto di vista prima di cavaliere e poi di allenatore?
Forse i giudici cominciano ad apprezzare di più l’ armonia e l’arte del cavallo “Barocco”?

Rafael Soto sorride nel kiss and cry di Caen per l' ottima prova della squadra insieme a Luis Lucio responsabile del dipartimento dressage della federazione spagnola e capo equipe (photo © tuttoDRESSAGE).

“Io penso che l’Equitazione deve essere sempre la stessa, perché gli esercizi da eseguire in rettangolo sono gli stessi, per il PRE o per il Centroeuropeo, i criteri per assegnare il  punteggio di un piaffer , con cadenza , ben diagonalizzato,  con i posteriori sotto la massa, il tempo di  sospensione del passage, gli spostamenti laterali come le appoggiate, la qualità del galoppo e la rettitudine nei cambi ecc., devono essere  uguali, i giudici valutano quello che vedono nella pista , sono convinto di questo.”

“Ho ottenuto successo con i  PRE che amo ed apprezzo perché sono cresciuto con loro: se eseguono bene vengono valutati bene.”

“Altra cosa è l’allenamento di ogni cavallo , o meglio, di diverse razze come il PRE o il cavallo sportivo europeo; è innegabile che sono diversi, per morfologia, per meccanica ed hanno quindi bisogno di allenamenti distinti.”

“I PRE , o i Lusitani, che al primo sono molto simili derivando dal cavallo spagnolo, stanno dimostrando già da alcuni anni che se hanno qualità e se sono ben allenati stanno all’altezza dei cavalli centroeuropei.”

“Anky ha un suo sistema di allenare: io stesso l’ho vista più di una volta e ci sono cose del suo metodo che mi piacciono ed altre no e che non utilizzo ne utilizzerò, ma credo che ognuno usi il metodo di lavoro che ritiene migliore per il suo cavallo. Morgan ha comprato il suo cavallo da Anky ed ha lavorato con lei per un certo tempo, ma ha avuto più di un allenatore, ha lavorato all’inizio con Luis Lucio, l’attuale responsabile del Dipartimento di Dressage della Federazione,  poi con il mio predecessore Jan Bemelmans ed ora si sta allenando con questo giovane tecnico danese Andreas Helgstrand .”

Josè Antonio Garcia Mena su Norte Lovera saluta l' arena di Caen impazzita per il grande spettacolo offerto dal binomio spagnolo (photo © tuttoDRESSAGE).

“Conosco poco Morgan, quello che posso dire di lei è che è giovanissima, sta imparando, in Equitazione la sua giovane età è niente e quindi la sua tecnica e la sua esperienza vanno affinate e migliorate. Io nell’allenamento di Morgan non entro più di tanto, ma è chiaro che secondo la mia esperienza esprimo le mie considerazioni tecniche in base a quello che vedo.”

“Ad Aachen e il binomio ha lavorato bene ed ha ottenuto un buon risultato per cui si è guadagnato la qualificazione ed a Caen ha confermato con un ottimo risultato.”

Weg di Jerez de la Frontera 2002 : medaglia di bronzo della squadra spagnola  —  Olimpiadi di Atene 2004  :  medaglia d’argento della Spagna. Cosa è cambiato  ( se qualcosa è cambiato) da quei tempi nel Cavallo Iberico, e nel sistema di allenamento?

“Il Dressage in Spagna ebbe inizio circa 20 anni fa e fu soprattutto grazie ai cavalli spagnoli di questa grande istituzione che vediamo di fronte a noi: La Real Escuela. Cavalli domati ed allenati secondo i canoni dell’Equitazione Accademica. Cavalli come Evento, Granadero, Distinguido, Invasor, Oleaje, solo per citarne alcuni.  La squadra che ottenne i maggiori successi era formata da 2 PRE, montati da me  ( con Invasor ) ed Ignacio Rambla, un Lusitano di Juan Antonio Jimenez ed un Centroeuropeo di grande qualità della Beatriz Ferrer Salat.”

“Dopo i successi della squadra la passione e l’entusiasmo per il Dressage aumentò, oggi ci sono sempre più cavalieri giovani che  sono sempre più preparati tecnicamente.  Il Cavallo Iberico ha dimostrato già negli anni passati di poter stare tra i migliori  nel rettangolo e tutto ciò ha animato gli allevatori a creare , o perlomeno a ricercare, soggetti con sempre maggiore attitudine alla competizione, con andature più corrette, pur senza perdere le caratteristiche morfologiche e funzionali della razza.”

” Oggi esiste una  maggior quantità e maggior qualità di cavalieri dressagisti, i “vecchi” cavalieri , diciamo così i pionieri,  stanno preparando le nuove generazioni, Josè Antonio Garcia Mena è un mio alunno per esempio, Ignacio (Rambla) e Juan Antonio (Jimenez) hano allievi che gareggiano in Doma Clasica,  e qui alla Real Escuela, dove lo sottolineo il metodo è esattamente quello della Scuola di Vienna, si formano gran parte di futuri professionisti che intendono dedicarsi al Dressage.”

“Negli ultimi anni la Spagna non ha avuto purtroppo una squadra ai vertici perché non è facile avere un team di binomi che possa congiuntamente apportare punti da poter competere con paesi che hanno una tradizione più consolidata. Abbiamo avuto però un cavallo fuoriclasse, che ha raggiunto i vertici individualmente (5° posto assoluto), un cavallo che in un sondaggio internazionale è stato scelto addirittura come  il 2° miglior cavallo di Dressage, parlo di Fuego XII de Cardenas.”

Rafael Soto con Invasor ai WEG di Jerez nel 2002 hanno iniziato insieme la grande storia del dressage spagnolo (photo courtesy: ecuestreonline.com).

“Ciò che ritengo importante  ed imprescindibile è continuare a lavorare con serietà, metodo, tecnica e passione, che il cavallo si senta “guidato” (come un leader) dal suo Jinete, convinto ,  ma non” vinto”, che partecipi integrandosi , non semplice strumento tra mani e gambe del cavaliere , libero di esprimere la sua personalità, confidando nel suo cavaliere . Solo così , con queste premesse, anche gli Iberici potranno stare nella elite, come già hanno dimostrato di poter fare.”

Il colonnello Christian Carde della Scuola di Saumur scrive nella prefazione al libro “Il  dito nella Piaga” di Gerd HEUSCHMANN *  ….. “ nuovi metodi, molto costrittivi, si vengono ad affermare nel campo della preparazione e le Federazioni e le scuole di equitazione non sempre hanno il coraggio di fare la messa a punto che in questi ambiti si imporrebbe. Il risultato più evidente consiste nella confusione o nella perdita dei punti di riferimento equestri su cui basare il lavoro dei cavalli ed il giudizio delle prove”.  Cosa pensi di tale affermazione?

“Conosco Christian Carde, Ecuyer en chef del Cadre Noir di Saumur nonché giudice internazionale di Dressage, e non posso non essere d’accordo con lui.”

“Il dr. Heuschmann ha avuto il grande coraggio di sollevare il problema e di puntare il dito contro certe pratiche di allenamento che la FEI condanna duramente ma che capita a volte che riescano a mimetizzarsi ancora negli eventi internazionali, forse anche a causa di una scarsa cultura sulla biomeccanica del cavallo che impedisce di vedere aldilà della pura prestazione sportiva.”

 

Purtroppo il tempo è tiranno ed è volato via e dobbiamo congedarci da Rafael ringraziandolo per la sua amabilità e per averci concesso parte del suo tempo malgrado i tanti impegni, non senza prima augurare “SUERTE” al suo Equipo per le prossime avventure del Dressage spagnolo.

*Gerd Heuschmann, cavaliere e veterinario tedesco, cresciuto tra i cavalli nell’azienda agricola dei genitori, dal 1998 gestisce una clinica veterinaria equina   ed è incaricato delle lezioni di veterinaria per gli allievi della scuola professionale per tecnici e cavalieri di Warendorf.

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