Il cilindro non va in pensione!
Nuove regole, riguardo all’uso del cap, per tutte le discipline, a partire dal 1° gennaio di quest’anno.
A stabilirle è la Federazione Equestre Internazionale. A vigilare sul mancato rispetto di queste norme, sarà la giuria. Per il salto ostacoli, ove l’uso del cap, rigorosamente allacciato e rispondente agli standard di sicurezza nella sua fabbricazione, è consentito non allacciarlo solamente durante la premiazione in campo. Per quanto riguarda il completo, è chiaramente obbligatorio per la prova di salto e di cross country, mentre per quella di dressage, il regolamento aderisce pienamente alle regole stabilite per la disciplina stessa.
In rettangolo è obbligatorio l’uso del cap per chi non ha raggiunto la maggiore età e per i maggiorenni in sella a cavalli di età inferiore ai 7 anni, mentre gli over 18 in sella a cavalli con età dai 7 anni in su possono preferire la tenuta tradizionale con il cilindro o la bombetta per la gara, il campo prova immediatamente precedente la gara e per motivi di praticità nel tragitto dalla scuderia al campo gara.
In tutti gli altri momenti è tassativo l’uso del casco omologato con tre punti di attacco e visiera.
Tassativamente obbligatorio, l’uso del cap per il paradressage e l’endurance. Facoltativo per il reining e il volteggio. Discorso diverso per gli attacchi ove tale utilizzo è facoltativo solo per i driver al di sotto della section E.
La FEI dunque, pur caldeggiando l’utilizzo del cap protettivo omologato anche nel dressage e rendendolo sempre obbligatorio, fa parzialmente marcia indietro in questa disciplina lasciando spazio alla tradizione per i cavalieri confermati con cavalli non più puledri, ma è tassativa nel volere che i cavalieri indossino sempre il copricapo a cavallo una volta lasciata la scuderia e fino al ritorno alla stessa e che il cap omologato sia sempre usato anche da chi ne è eventualmente esente nei momenti non immediatamente precedenti la competizione.
