Valentina ci racconta Lione
A Lione, in occasione della Coppa del Mondo, abbiamo scambiato qualche parola con Valentina Truppa reduce da una meravigliosa gara con il terzo posto nel Grand Prix ed il secondo posto nella Kur.

Che emozione si prova dopo una gara così strepitosa?
“Tantissima emozione, soprattutto perché ho messo dietro di me tanti medagliati olimpici ed europei e molta felicità per come ho sentito io il cavallo sia ieri che oggi e per i punteggio ottenuti.”
E’ una mia impressione? Mi sembra che Eremo stia mettendo la testa a posto…
“Eremo sta maturando parecchio, và per i 12 anni e si è fatto un bell’ anno e mezzo di esperienze di gare, abbiamo lavorato anche su elementi che non sono né tecnici né artistici, questo và ricordato, con l’aiuto di Sergio Vezzoni, un istruttote Pat Parelli,
Visto come sono andate le gare di Londra e avendo notato che i problemi venivano da fuori il campo gara, abbiamo deciso di fare questo tipo di lavoro, perché non mi piace arrendermi e piangermi addosso, i problemi vanno affrontati e risolti!
Durante il corso Parelli abbiamo provato a far affrontare al cavallo le cose più assurde, come i teloni a terra, o fargli sentire i suoni delle macchine fotografiche per abituarlo.
Alla fine a casa puoi provare quanto vuoi gli esercizi come pirouette e piaffer e farli anche perfetti, ma se arrivi in gara e il cavallo ha paura del fotografo, bisogna cercare di risolvere proprio quel determinato problema! E devo dire che è davvero servito.
Come festeggerai il risultato di oggi?
“Adesso me ne vado a dormire,” dice Valentina con un grande sorriso, “domani mattina vado a casa e sia io che Eremo ci prendiamo due giorni di riposo.
Io non è che festeggio in qualche modo particolare dopo le gare, mi basta tornare a casa, anche perché poi ho gli altri cavalli da montare ed a breve sono di nuovo in ballo, in Germania questa volta.”
Il pubblico ti adora, io sono qui e ne sono testimone…
“Si, in qualunque parte del mondo in cui vado faccio questa Kur e alla fine, sarà la musica o saremo noi, ma riusciamo sempre, indistintamente da come vada la gara, a rendere partecipe il pubblico.”