Dorothée Obry e Patrick Jullien: momenti d’arte equestre

Magia a Palazzo nella seconda giornata equestre nella piazza milanese. L’arte è entrata in rettangolo con Dorothée Obry e Patrick Jullien.

Dorothée Obry e Patrick Jullien, in scena a Cavalli a Palazzo (photo courtesy: Stefano Secchi – copyright ClassHorseTV).

I due artisti francesi hanno debuttato davanti al pubblico di Palazzo Lombardia con uno spettacolo dalle atmosfere barocche. Il duo d’Oltralpe si esibisce dal 1991, e dopo vent’anni di show equestri nel castello di Chambord, ha deciso di partire alla ventura con numeri itineranti. Dorothée e Patrick lavorano con una scuderia di cavalli iberici e ogni anno attraversano la Francia in lungo e in largo.

Da Cheval Passion di Avignone, a Equità di Lione, al Salone del Cavallo di Parigi, a Verona Fieracavalli, tanti sono stati i palcoscenici dove la coppia è andata in scena. “Siamo molto contenti di essere qui, è veramente una location eccezionale”, ha detto Patrick Jullien, appena arrivato a Milano. Allievi del grande maestro francese Lucien Gruss, l’artista ha spiegato come lo spettacolo equestre differisca dal dressage “sportivo”: quest’ultimo è, infatti, più rigido sotto l’aspetto della forma, del costume e della stessa tecnica. Seppure le basi classiche siano le stesse, lo show è caratterizzato da un profilo barocco, assente sui rettangoli di gara.

Patrick Jullien a Cavalli a Palazzo (photo courtesy: Stefano Secchi – copyright ClassHorseTV).

Ed è proprio quello spirito a affascinare il pubblico che, a Cavalli a Palazzo, ha potuto assistere a cinque numeri per un’ora di suggestione e incanto: dal pas de deux a sei piedi, con trampoli, costumi, musica e arte equestre, all’incantesimo dei sei stalloni in libertà, (tre lusitani e tre andalusi), guidati unicamente dalla voce e dallo sguardo di Dorothée.

Con la Quadriglia, l’arena di Cavalli a Palazzo si è trasformata in una corte barocca: l’alta scuola si è esibita in un arabesco a quattro per lasciare la pista ad un “solo” di Dorothée in sella a un esemplare lipizzano. In ultimo, il lavoro da terra, per mostrare agli spettatori il virtuosismo di piaffe e passage e delle cosiddette “arie alte”.

Uno show eccezionale e in grado di svelare il segreto, quel patto tra cavallo e uomo che, sotto i riflettori, si è concesso, palesato al grande pubblico.

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