L’Ucraina non ci sta e contesta la decisione FEI riguardo Lier

La Federazione Equestre Ucraina ha inviato alla FEI una lettera aperta firmata dal segretario generale Viktoriya Povzlo

L' amazzone ucraina Inna Logutenkova e Don-Gregorius al CDi di Lier (photo © Equnews.be).

Dopo la decisione presa dalla FEI in merito alla spinosa questione di presunti giudizi nazionalistici rilasciati da giudici ucraini in favore di atleti connazionali in occasione del CDI3* di Lier, la Federazione Equestre Ucraina ha risposto con una lettera aperta dura ed amara.

Il segretario generale della FEI Sabrina Ibanez alcuni giorni fa aveva comunicato che, a seguito di attenta valutazione ed analisi dei fatti, la Commissione FEI aveva deciso di non tener conto dei risultati del GP Special del CDI3* di Lier ai fini della classifica mondiale ed individuale perché riscontrate evidenze di giudizi nazionalistici.

Ora, con la lettera che pubblichiamo integralmente sulla nostra testata internazionale Dressage-International, la Federazione Equestre Ucraina, in sintesi, chiede alla FEI di ritirare la propria decisione e porgere pubblicamente le proprie scuse entro il 30 Marzo prossimo, minacciando, in caso di non ottemperanza, di prendere iniziative legali atte a difendere la reputazione dell’Ucraina nel Mondo, della Federazione Equestre, dei propri giudici e dell’amazzone Inna Logutenkova.

La Federazione Equestre Ucraina lamenta un comportamento discriminatorio da parte della FEI nei confronti dell’ Ucraina affermando che nelle ultime tre settimane di qualifiche olimpiche sono stati riscontrati punteggi record e possibili anomalie  nei concorsi di Dortmund, Odense, Wellington e Mosca ma che nulla è stato fatto nei confronti di queste super potenze.

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