FISE vs Truppa 1: Croce e la Di Giuseppe, le loro opinioni

A poco più di un mese dall’ inizio dei Giochi Olimpici di Rio, in attesa che sia lo sport vero a far parlare di se’, tuttoDRESSAGE ha deciso di approfondire l’ argomento della vicenda che contrappone Vincenzo Truppa e la FISE.

Perchè la tregua olimpica non viene rispettata? (photo courtesy: bikeitalia.it).
Perchè la tregua olimpica non viene rispettata? (photo courtesy: bikeitalia.it).

Questa triste vicenda pone inquietanti interrogativi su diversi punti:

Perchè iniziare un deferimento sportivo su una questione prettamente civilistica con un procedimento legale (peraltro iniziato dalla FISE) e cosa accadrebbe se il Tribunale vedesse inadempiente la FISE? Relativamente alla tempistica del procedimento sportivo, perchè non si è aspettato a dopo le Olimpiadi e perchè coinvolgere Valentina Truppa, già provata da tutto il resto?

Abbiamo ritenuto interessante per i nostri lettori chiedere opinioni a personalità dello sport equestre, in questo primo articolo leggerete l’ opinione dell’ Ing. Cesare Croce, ex Presidente della FISE e della Dott.ssa Eleonora Di Giuseppe Presidente di Equinozio.

Iniziamo da Cesare Croce che ricordiamo durante la sua presidenza della FISE essere stato estremamente lungimirante nelle scelte e molto vicino al dressage.

Ing. Cesare Croce un suo commento in merito alla questione FISE – Truppa.

“E’ una situazione certamente delicata, soprattutto alla vigilia dei Giochi Olimpici. Francamente speravo che fosse possibile trovare una soluzione più pacifica attorno ad un tavolo. Credo che sarebbe potuta esserci, ma forse è mancata l’opportunità, forse la volontà, e di questo mi dispiace.”

Cosa pensa a proposito della rapidità con la quale è giunta la sentenza del tribunale federale e del fatto che questa sia stata emessa ancor prima che la giustizia civile abbia completato il proprio corso.

“Sono sempre stato convinto che l’organo giudiziario e quello amministrativo della Federazione dovessero essere tra loro completamente indipendenti. Non so perché il giudizio della Procura Federale sia arrivato così rapidamente, ma forse sarebbe stato il caso di attendere un verdetto da parte della Giustizia Civile. Nel 1998 un episodio certamente più grave dal punto di vista disciplinare, ricorderà il caso che coinvolse Paolo Margi e la morte del cavallo Geronimo, fu affrontato in maniera diversa, e fu attesa la decisione del tribunale Civile prima dell’emissione di una sentenza da parte della Procura Federale.”

In merito alla raccomandata inviata direttamente a Valentina Truppa, persona estranea ai fatti e che oltretutto si trova in fase di preparazione alle Olimpiadi?

“Credo che tutte le parti in causa avrebbero potuto gestire meglio la situazione, soprattutto visto il momento particolare. Sono stati presi dei provvedimenti avventati, in parte rientrati, che hanno creato momenti di tensione che sarebbe stato meglio evitare.”

Ringraziamo l’ Ing. Croce  e passiamo alla Dott.ssa Eleonora Di Giuseppe che è Presidente di Equinozio

Dott.ssa  Di Giuseppe  qual’ è il suo pensiero in merito alla questione FISE – Truppa?

“Amo la trasparenza e la chiarezza: credo inopportuno da parte mia entrare nel merito ma é evidente che la questione coinvolga ambiti molto più ampi, le istituzioni di riferimento, una grande parte del comparto equestre sportivo, il mondo del dressage, le delegazioni olimpiche, atleti, tecnici e dirigenti sportivi, gli sponsor, i media e sarebbe un’ipocrisia sostenere il contrario.
Ho massimo rispetto per le istituzioni ma soprattutto per le finalità che sono tenute a porre in essere. Quelle sportive -che ritengo molto importanti- hanno ragione di essere  e di essere sostenute da contributi pubblici tra cui quelli dei tesserati e associati se, e fintanto che, riescono a rappresentare, affermare e promuovere i valori formatori e sociali dello sport. Tra questi, la corretta gestione e la tutela -fisica e psichica- degli atleti nonché il rispetto per tutto ciò che è relativo al più alto momento sportivo costituito dalle Olimpiadi e connesso al concetto di Tregua olimpica. Questa nasce con i Giochi Olimpici per rimandare qualsiasi guerra e controversia, sia pubblica che privata, a dopo lo svolgimento delle competizioni sportive. In quel tempo cessavano dunque tutte le inimicizie – pubbliche e private – e nessuno poteva essere molestato, specialmente atleti e spettatori. Da allora, la Tregua Olimpica ha rappresentato un momento ma soprattutto un valore fondamentale dei Giochi Olimpici.
Un principio semplice, finalizzato a sostenere e salvaguardare gli atleti, a garantire la pace attraverso lo sport, a promuovere lo sport nelle varie discipline e i valori che rappresenta; sembra tuttavia trovare difficoltà ad essere rispettato.”

Cosa pensa a proposito della rapidità con la quale è giunta la sentenza del tribunale federale e del fatto che questa sia stata emessa ancor prima che la giustizia civile abbia completato il proprio corso.

“L’attuale gestione federale ha evidentemente  stabilito di attuare un percorso diverso di cui da tesserata prendo rispettosamente  atto; da italiana, da donna di sport e di cavalli non posso esimermi dal dire ciò che penso: credo sia un dovere  rispettare i Giochi Olimpici, le istituzioni, gli atleti i valori su cui si fonda lo sport.
Ci sono tempi e modi adeguati per tutto e soprattutto per attivare i percorsi legali che ben possono attendere il termine delle grandi attività sportive che ritengo prioritarie. Risultano poco comprensibili modalità e tempistica adottati.

“Le federazioni sportive nazionali non sono semplici aziende ma organismi molto più complessi dove i valori sociali e formativi sono e restano capisaldi. Questo dobbiamo saperlo, condividerlo e mai dimenticarlo!”

Rimanendo quindi, come giustamente ha sottolineato, al di fuori del merito della sentenza in se, quali impressioni  si è fatta della sulla questione?

“Ho espresso il mio pensiero e le mie preoccupazioni sui rischi di procedere con certe modalità già in tempi non sospetti. Mi spiace avere una conferma di quanto temevo. Anziché   sulle Olimpiadi il comparto di una federazione che versa in condizioni di crisi é concentrato sulle contese, sui percorsi legali, sulle strumentalizzazioni, sulle sentenze e sugli appelli di vari tribunali. Gli organi di comunicazione, come é tuttoDRESSAGE, dovrebbero poter fare informazione sugli aspetti sportivi e tecnici dei prossimi Giochi, portare nelle case di chi a Rio non potrá andare le emozioni, la fatica, l’impegno, la gloria e non avere l’onere di informare su altro che possa oscurare lo spirito olimpico.

“Rischiamo un danno all’immagine del nostro sport e dello sport in generale.”

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