Topiberian, Un Comitato Nel Futuro

Nella ineguagliabile cornice della sede della Real Escuela Andaluza del Arte Ecuestre, durante i primi 2 CDI più significativi della stagione, abbiamo avuto occasione di incontrare ed intervistare Federico Padron, il Deus ex Machina di Topiberian, il Comitato Organizzatore che nella penisola iberica sta lavorando duramente per mantenere il dressage di casa agli alti livelli cui è pervenuto negli ultimi anni.

CDI Jerez de la Frontera (photo © TopIberian).

 

Vediamo cosa ci ha raccontato.

Federico, si sono appena concluse due settimane intense, durante le quali le strutture della Real Escuela di Jerez de La Frontera hanno ospitato sia concorsi Nazionali che Internazionali 3*. Nonostante la location non fosse delle più semplici da raggiungere, tutte le manifestazioni sono state premiate da un successo inaspettato che, se paragonato ai numeri della prima edizione di un anno fa, assume un grande significato. Ti ritieni soddisfatto del lavoro svolto? In che direzione si dovrebbe lavorare per ottenere ancora più successo?

Federico Padron (photo © TopIberian).

” Il successo per Topiberian è riuscire a rendere realtà progetti di qualità. Cerchiamo sempre la perfezione e questa, come è noto, si può solo apprezzare e godere attraverso una visione d’insieme. Così che ci troviamo sempre di fronte ad una marea di dettagli da migliorare, una lista che è oggetto delle nostre attenzioni nelle seguenti edizioni. Oltre a questo, il successo dipende soprattutto dai cavalieri, che desideriamo fare in modo che apprezzino la qualità dell’organizzazione e che la scelgano a fronte di altre opzioni. Siamo in un mercato ed ogni Comitato Organizzatore tenta di fissare nella mente dei clienti un proprio segno distintivo. Quando invitiamo i cavalieri a venire da noi, anteponiamo a tutto il loro benessere e soprattutto il benessere dei loro cavalli; questo è ciò che ci contraddistingue. Come hai giustamente ricordato, sono solo 2 anni che organizziamo CDI qui a Jerez de La Frontera, mentre ci sono località, come Aachen per esempio, che hanno tradizioni di più di un secolo; abbiamo molte, moltissime cose da migliorare e da imparare prima di poterci ritenere soddisfatti, però ci stiamo provando.”

Jose-Daniel-Martin-Dockx e Grandioso (photo © TopIberian).

Il 2016 è un anno speciale, è l’anno delle Olimpiadi. Per entrambi i Concorsi Internazionali di Jerez de La Frontera avete invitato 3 giudici che saranno poi presenti anche a Rio de Janeiro, tra cui Maribel Alonso, la presidentessa del Comitato dei giudici dei prossimi Giochi Olimpici: Come mai questa scelta?

“Si, abbiamo fatto un grosso sforzo, anche economico, per avere nei CDI3* di Jerez de La Frontera giudici di grande prestigio, perchè siamo convinti che anche e soprattutto da loro dipenda l’adesione ai concorsi di molti grandi binomi. Oltre ciò, la loro presenza assicura elevata qualità ed innalza il livello della competizione.”

Cosa pensi dei cavalieri spagnoli e dei loro cavalli? Ti sembra che ci possa essere un altro Fuego o un altro Invasor nel prossimo futuro del dressage spagnolo oppure i cavalli centroeuropei avranno un ruolo sempre più importante nel Rettangolo?

“In generale, la qualità del dressage spagnolo è migliorata molto. Per Rio possiamo contare su alcuni buoni binomi, però per ora gli unici Iberici che mi sembra possano avere qualche chance di far parte della squadra sono Grandioso HGF e Alcaide (di Claudio Castilla), un PRE ed un PSL. Ma da qui al momento della selezione finale possono ancora succedere molte cose. E’ un dato di fatto che si continui a non avere una buona struttura organizzativa che permetta di allenare con l’”Iperqualità” che lo Sport di oggi richiede, e ancora di più il discorso vale per i nostri cavalli iberici che, d’altro canto, sono tra i più richiesti nel mercato internazionale “Amatori”. Il nostro Cavallo Iberico dipende esclusivamente dall’iniziativa privata di allevatori e cavalieri e non dispone di progetti efficaci o organizzazioni forti e competitive come quelle alle spalle delle razze centroeuropee. Pertanto andiamo avanti, ma non possiamo parlare di un importante ingranaggio di rilievo per il Cavallo Iberico nell’alta competizione. Il cavallo Iberico potrebbe arrivare in breve tempo a perdere la battaglia della commercializzazione. Il pubblico degli Amatori se lo può permettere, pero non quello del Dressage sportivo, a meno che non si cambino le strutture. Però almeno, in qualunque caso, sarebbe un successo per la Razza.”

CDI Jerez de la Frontera (photo © TopIberian).

Topiberian è il C.O. che più ha contribuito, e sta continuando a farlo, allo sviluppo del Dressage in Spagna: quali sono le tappe del 2016 e cosa avete in programma per il 2017?

“Ti ringrazio per i complimenti, ma ci sono stati molti Comitati organizzatori che a loro volta hanno fatto tanto per la Doma; non ci possiamo dimenticare per esempio di Montenmedio, che per anni è stato il punto di riferimento per le competizioni internazionali di dressage con il suo Sunshine Tour, e dovremmo essergli tutti riconoscenti. Il 2016 è forse l’anno più difficile per l’alta competizione dell’ultimo decennio, soprattutto per via di un calendario gare intenso ed estenuante. Qui in Spagna avremo 14 CDI, mentre un paese come la Germania (notoriamente molto più evoluto dal punto di vista della competizione sportiva) ne ospiterà 22. Questo significherà che, a volerlo o no, assisteremo a un travaso dalle gare Nazionali a quelle Internazionali. Il risultato ancora non possiamo vederlo. Jerez, Oliva Nova, Madrid e Barcellona sono il nucleo del nostro Dressage, gli appuntamenti che meglio potranno mostrare al resto d’Europa quello che facciamo in Spagna e con essi speriamo di fare in modo che i migliori binomi inseriscano nel loro calendario di Gare quelle che organizziamo nella penisola iberica.”

Premiazione al CDI di Jerez nella Reale Escuela (photo © TopIberian).

“Il Calendario del 2017 prevedo che sarà più ridotto, più concentrato ma con ancora maggior proiezione internazionale. Sarà un anno post-olimpico, vale a dire un anno di revisione delle aspettative e pertanto molto più realista. Spero altresì che sia un anno nel quale possano rimanere fissati alcuni standards riguardo la qualità nell’ organizzazione dei concorsi e che questi possano essere facilmente individuabili da parte dei cavalieri, come per esempio, il prestigio dei giudici, le strutture, l’organizzazione dei servizi , ecc..”

 Grazie per aver risposto alle nostre domande, ma soprattutto grazie per la tua attenzione ed il tuo appoggio al Dressage Spagnolo.

“Grazie a voi.”

di Massimo Parodi

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