Gabriel Garko: passione per il dressage e amore per i cavalli.

Un centro equestre appena fuori dalla città eterna, è il rifugio dell’ attore Gabriel Garko ma anche un luogo incantevole dove amore e rispetto verso i cavalli sono sempre in primo piano, l’ attore ha aperto a tuttoDRESSAGE le porte di Progetto Othello e ci ha raccontato  che…

Gabriel Garko sulla spiaggia del litorale romano con Othello (photo courtesy: Vanity Fair).

In questa Estate dove ho dedicato molte delle mie giornate in giro per l’ Europa, tra Campionati Europei (Arezzo ed Herning) e Campionati del Mondo (Verden), ho avuto la grande fortuna di visitare un Centro Ippico molto particolare.

La filosofia del centro è totalmente orientata al benessere dei cavalli, il dressage e lo sport sono vissuti con totale dedizione, rispetto ed amore verso i nostri amici equini, tutto riflette la personalità del suoi ideatore: Gabriel Garko.

Quando si spalancano le porte del cancello di Progetto Othello percorro una breve stradina in discesa e mi trovo a parcheggiare in un ampio piazzale sovrastante una bellissima scuderia affiancata da un maneggio coperto architettonicamente mozzafiato.

Vista dall' alto del centro Progetto Othello (photo courtesy: Progetto Othello).

La giornata è molto calda sono le undici del mattino ed un  intenso frinire di cicale mi giunge portato da una timida brezza che con se porta anche qualche isolato vigoroso nitrito.

Mi accoglie Alice che mi invita ad accomodarmi nel bar della club house dove mi viene offerto da bere, mentre mi disseto si apre la porta interna comunicante con le scuderie e… blue jeans, maglietta ed occhiali da sole fa il suo ingresso Gabriel che con un grande sorriso mi porge la mano, ci presentiamo e ci accomodiamo all’ esterno.

La prima cosa di Gabriel che mi colpisce è la sua simpatia e disponibilità.

– Gabriel  com’è nata la tua passione per i cavalli? So che con Othello è stato un colpo di fulmine…

A destra le scuderie a sinistra il maneggio coperto (photo courtesy: Progetto Othello).

“La passione per i cavalli ce l’ho sempre avuta sin da quando ero bambino, a casa mia nel torinese sono cresciuto con tantissimi animali di tutti i tipi e quando ero piccolino ho avuto dei conigli ed anche una capra ma non il cavallo. I miei genitori non me lo avevano preso considerado che è un animale  difficile da gestire bene… poi ho intrapreso il lavoro di attore e sono andato via di casa molto presto iniziando a viaggiare.

Finchè non ho avuto una stabilità mia personale  non ho più pensato al cavallo,  quando ho ricominciato a pensarci  mi sono innamorato del Frisone vedendolo la prima volta nel film Ladyhawk. Sono diventato curioso ed ho iniziato a documentarmi, inizialmente non sapevo nemmeno dell’esistenza della razza Frisona, pensa che una volta ho visto la foto di un cavallo con scritto sotto : “Frisone” e pensavo fosse il nome del cavallo…

L' esterno delle scuderie (photo courtesy: Progetto Othello).

Con Othello è esplosa questa passione enorme, che era sempre stata lì silente, poi  ho comprato altri cavalli e piano piano ho iniziato a pensare di fare un Centro mio, perché mi piace molto l’educazione e la filosofia dell’equitazione.

Vorrei riportare l’equitazione alle origini perchè deve essere una disciplina bella e nobile e questo si è un po’ perso negli anni ed anche se adesso stiamo passando un momento difficile in Italia sotto tanti punti di vista, credo che riprendere i valori sani e puri di questa disciplina sia un obiettivo positivo.

Interno delle scuderie a Progetto Othello (photo courtesy: Progetto Othello).

Qui sono rispettati i quadrupedi e gli umani ma … i bipedi vengono dopo! “ Afferma Gabriel ridendo.

– Quindi  la vocazione tua e del centro è quella di sviluppare un’equitazione sana e rispettosa….

“Certo perchè l’equitazione è uno sport meraviglioso soprattutto per il rapporto che si và a creare con l’animale e per quello che l’animale riesce a darti.

Sellerie ampie e ben organizzate (photo courtesy: Progetto Othello).

Quando desidero staccare, quando voglio stare delle ore senza pensare a problemi di nessun tipo, quì riesco a farlo  perché dimentico tutto quello che c’è fuori.
Vorrei anche che tornasse ad essere uno sport maggiormente considerato dai genitori, che purtroppo quando si trovano a pensare a quale sport far fare ai propri figli generalmente non pensano all’ equitazione ma al calcio al nuoto o ad altri sport a  meno che non siano già loro degli appassionati, avvicinare i bambini al cavallo è una cosa meravigliosa, crescono in maniera diversa. Vorrei che tornasse una delle scelte per i genitori.”

– Parliamo un po’ del fatto che questo è il tuo rifugio dove ti rilassi….

“È ovvio, qui ho i miei cavalli ed è come se fosse una seconda casa e devo dire che anche con  i clienti del centro le cose funzionano bene, certo chi è nuovo all’ inizio essendo io un personaggio pubblico, mi vede in modo un pò particolare ma poi passato lo scoglio iniziale diventa tutto normale e l’ ambiente è assolutamente rilassato.”

– Lavori anche da qua o tieni le cose completamente separate?

Ampi spazi e molta luce all' interno delle scuderie (photo courtesy: Progetto Othello).

“Si lavoro anche da qua. Le due cose si mescolano, ma devo stare sempre attento che una cosa non sovrasti l’atra, perché questa è la mia grande passione ed ho una grandissima responsabilità anche perché quì ho degli animali e ci sono dei clienti che devono essere comunque trattati in un certo modo, devo fare in modo che la mia figura di personaggio pubblico non sovrasti tutto questo e viceversa.

Devo anche stare attento a non usare troppo la mia notorietà per pubblicizzare questo posto, perché può essere un’ arma a doppio taglio. E’ importante capire che venire qua perché ci sono io non serve assolutamente a nulla.  Qui si può venire  perché il cavallo viene trattato in un certo modo, si fa sport in modo serio e nel rispetto dell’animale e del cavaliere. Quì tutti  devono rispettare tutti quindi se si viene perché ci sono io  la cosa finisce dopo un paio d’ ore perché metto  dei paletti ben precisi,  io qui voglio vivere tranquillo e sereno.”

-Sta nascendo una certa passione verso il dressage da parte tua…Perché il dressage? Ti dà l’impressione che ci sia un maggiore rispetto verso l’animale in confronto ad altre discipline, dove il cavallo è magari più in pericolo?

Una finestra delle scuderie (photo courtesy: Progetto Othello).

“No, non per è quello! Il completo e il salto sono due discipline che mi piacciono tantissimo, il salto dà un’ emozione enorme ma forse è più a rischio il cavaliere del cavallo!

La passione per il Dressage è nata  perché i clienti che abbiamo sono per la maggior parte dressagisti ed io ho comunque una grandissima passione per il Dressage. E’ però anche vero che io non posso rischiare troppo a cavallo per il mio lavoro ed ho già fatto un volo qualche anno fa che mi è costato un gran male alla colonna vertebrale, quindi è ovvio che il Dressage è tra le discipline equestri quella meno pericolosa per il cavaliere ma poi mi piace anche molto il rapporto che si va a creare con il cavallo, ci vuole veramente una buona tecnica, entri davvero in sintonia con il cavallo…mi piace tantissimo!

Nel Dressage il cavallo lavora molto, non voglio nascondermi dietro ad una maschera; nel salto ostacoli sembra che l’ impegno sia maggiore per il cavallo perché salta ma pure nel Dressage l’ attività è molto tosta e ci vogliono potenza e concentrazione; anche a livello muscolare il cavallo è molto sollecitato e fatica molto a fare certi esercizi, quindi il lavoro deve essere fatto tutto nel miglior modo possibile perché il cavallo stia comunque bene.

Il maneggio coperto visto dall' esterno (photo courtesy: Progetto Othello).

Da noi i cavalli stanno in box molto ampi e poi tutti a rotazione vanno anche nei paddock; cerchiamo di trattarli nel modo migliore possibile e di farli vivere serenamente.

Questo centro è comunque polivalente, per me non fa differenza se viene qualcuno che ha il cavallo da salto, da dressage o da completo ed anche se qualcuno ha il cavallo solo per venire ad accarezzarlo due volte alla settimana… per me è uguale, viene trattato allo stesso modo.”

– Immagino che qui sia possibile fare anche delle belle passeggiate vero?

“Certamente, abbiamo cinquanta ettari all’interno dell’azienda, più altri duecento che sono del vicino il che ci permette di arrivare fino al mare.
Terminato il lavoro in campo, il cavallo si rilassa tantissimo a portarlo in passeggiata, è molto importante anche per i cavalli da competizione se lo si fa solo lavorare sugli ostacoli o in rettangolo il cavallo dopo un certo periodo esce di testa!

Io ho un cavallo da salto, che adesso ha 21 anni,  avevo pensato di metterlo al prato ma tanti mi hanno detto che si demoralizzerebbe perché è sempre stato abituato a lavorare, quindi non lo faccio affaticare ma facciamo passeggiate al passo un’ oretta o due e noto che lui si distende molto e si rilassa.

Per me conta la qualità di vita che facciamo fare a questi animali.”

– Apriamo una parentesi su quello che è il tuo lavoro….

Gabriel Garko, l' attore di origine piemontese ha girato un nuovo film interpretando Rodolfo Valentino (photo courtesy: Gabriel Garko).

“Ho appena finito le riprese di Rodolfo Valentino in America, abbiamo iniziato a girare il film in Italia, poi in Bulgaria perché là ci sono gli studi Boyana, dove hanno ricostruito le vecchie vie di New York che ci serviva per alcune scene. Dovevamo ancora girare due settimane a Cuba per fare in modo che sembrasse il più possibile la Los Angeles degli anni venti ma è successo che un produttore americano venuto in Italia, ha visto il girato, si è innamorato del prodotto ed ha deciso di comprare parte dei diritti di Valentino e  di far girare quelle settimane che ci mancavano ad Hollywood. Ovviamente questo è stato un avvenimento meraviglioso, perché ora il prodotto è stato comprato dagli americani, quindi uscirà sicuramente sia in America che in Inghilterra.

È un film particolare perché già un anno e mezzo prima che si iniziasse a girare ne parlavano,  quindi mi auguro che vada bene! Sul set si è formata una forte alchimia tra tutti,  si è lavorato molto bene ma è stato un ruolo difficile perché ho dovuto lavorare davvero molto col corpo ed ho dovuto imparare a ballare… nove ore di ballo al giorno!”

– Mettendo da parte Rodolfo Valentino, qual è stato il lavoro che più ti ha dato soddisfazione personale come attore?

“I prodotti che ho deciso di interpretare  mi hanno soddisfatto tutti, altrimenti non avrei mai accettato di partecipare a quei progetti.

A livello personale ce ne sono stati tanti, come: “Onore e Rispetto” dove ho dovuto interpretare un personaggio con un accento diverso ed ho dovuto imparare a parlare siciliano , ora dovremmo girare la quarta serie ma il personaggio cambia sempre e non è mai uguale.

Il maneggio coperto di Progetto Othello (photo courtesy: Progetto Othello).

Mi ha divertito tantissimo anche fare il prete:  in chiesa  me ne sono successe di tutti i colori  mi è capitato di ingoiare l’ ostia  intera…quasi mi soffoco.

Poi c’è stato il film Callas Forever con Zeffirelli dove ho dovuto imparare a cantare la lirica ed ancora ho fatto il malato di AIDS nelle Fate Ignoranti di Özpetek e per interpretarlo ho dovuto perdere 15 Kg in brevissimo tempo. Amo molto cambiare personaggio!

Tutti i film che ho fatto mi hanno lasciato qualcosa…”

– Hai girato o pensi di interpretare qualcosa legato al mondo del cavallo?

Un cavallo libero nel maneggio coperto (photo courtesy: Progetto Othello).

“Ultimamente ho girato una scena con un cavallo in spiaggia ma devo dirti che non mi piace molto lavorare con gli animali sul set.  Amando molto gli animali e ben sapendo che il lavoro sul set impone di girare in tempi ben determinati per finire una scena, non mi piace costringere l’ animale ad adattarsi a queste esigenze perchè diventa molto stressante per loro; per noi attori è diverso perchè è una scelta consapevole ma per un animale così anche per un bambino, diventa una costrizione. C’ è un progetto dove dovrei lavorare con dei cavalli in un film e sto valutando se girare delle scene con Othello, che già conosco bene, ma sarà possibile solo se il contratto rispetterà certe mie richieste che richiedono dei tempi accettabili anche dal cavallo per girare le scene, altrimenti non se ne farà nulla.”

– Cosa vedi nel futuro per “Progetto Othello” ? Qual è il punto di arrivo?

Othello, il meraviglioso frisone di Gabriel mentre gioca libero nel maneggio coperto (photo courtesy: Progetto Othello).

Il punto di arrivo non lo vedo, perché se vedi il traguardo significa che la gara è finita. Io il punto di arrivo non lo voglio mai vedere. Anche perché quando mi prefiggo un obiettivo, automaticamente  ne punto già un altro, non è che sono incontentabile ma il bello è proprio quello di arrivare a conquistare qualcosa che sembrava inarrivabilee per poi andare più in alto.

I miei obiettivi  con“Progetto Othello” sono molto ambiziosi, stiamo prendendo accordi con la FISE, stiamo pensando a delle collaborazioni ma è tutto ancora molto aperto .

Ci stiamo facendo coinvolgere dalla disciplina del Dressage, che in Italia è ancora meno praticata del salto ostacoli. Sarebbe bello dare la possibilità al Dressage di crescere anche perché comunque esistono ottimi cavalieri nel nostro paese, ma sono  per lo  più costretti ad andare all’ estero per formarsi e gareggiare ad alto livello .”

– Parliamo della struttura…

Ampi spazi per un grande benessere dei cavalli (photo courtesy: Progetto Othello).

“Sono 1600 metri quadrati di capannone, dove ci sono le scuderie e dove i box sono relativamente grandi,  due corridoi interni con quattro file di box di cui una per le fattrici, poi ci sono le sellerie, abbiamo fatto in modo che ogni cavallo abbia una spazio dedicato, quindi se io ho due cavalli avrò due spazi con il posto per quattro selle ecc…

C’è la scuola Pony per i bambini, con spazio dedicato a loro: campo, box, lavaggio.

Le docce per i cavalli  hanno sia acqua calda che acqua fredda, ci sono le lampade per asciugare il cavallo d’inverno, un grande campo coperto di 1800 metri quadrati, un campo esterno, un tondino di 18 metri di diametro, abbiamo fatto anche un campo 20 x 20 per la preparazione di cavalli particolari o per avvicinamento al cavallo per principianti particolarmente timorosi, inoltre  50 ettari terreno,  i paddock, campo gara e campo prova e il parcheggio se dovessimo iniziare a far gare per i van.”

– Avremo occasione di vederti in rettangolo?

“Guarda, questa cosa mi stuzzica parecchio, mi piacerebbe ma non so che tipo di riscontro potrebbe avere … anche se la cosa mi divertirebbe…”

– Hai ancora sogni da realizzare a questo punto?

Passione e rispetto verso i cavalli nella scuderia di Gabriel Garko (photo courtesy: Progetto Othello).

“Tanti, in diversi luoghi e in diversi contesti. Adesso Rodolfo Valentino uscirà in America, quindi si stanno aprendo nuovi orizzonti nell’ ambito lavorativo. Per quanto riguarda il mondo dei cavalli ce ne sono un miliardo di sogni da realizzare: vorrei  vedere questa disiplina tornare al passato, alla grandezza dell’equitazione italiana, perchè tornando indietro si tornerebbe alla purezza originale delle discipline equestri. Sogno che questo luogo diventi come l’ho sempre immaginato, consideriamo che siamo aperti da solo 8 o 9 mesi ma le potenzialità le ha tutte e la gente lo sta scoprendo… “.

Terminiamo l’ intervista e Gabriel mi accompagna a visitare tutta la struttura, si sofferma ad accarezzare Othello il nero frisone da cui tutto ha avuto inizio poi con grande orgoglio mi mostra la selleria, il salotto d’ ingresso dove respirando con i cavalli ci si può sedere a leggere un buon libro o raccontarsi storie di cavalli e di cavalieri o forse… sognare.

Le scuderie sono pulitissime i box ampi e grazie anche ad una alta soffittatura c’ è molta luce.  Oltrepassiamo i box dei cavalli ed entriamo in un’ altra ala della struttura dove due tori ci guardano con gli occhi buoni, Gabriel li ha salvati da morte certa e si mette a giocare con uno di loro.

Gabriel Garko stella del cinema e della televisione ma anche un uomo che ha saputo realizzare un sogno come Progetto Othello dove vivere immerso nella sua grande passione per i cavalli. (photo courtesy: Gabriel Garko).

Proseguiamo verso l’ esterno dove nei paddock due fattrici guardano i loro puledri giocare c’è ovunque una atmosfera di grande serenità.
Proseguiamo per il maneggio coperto, ha un impronta altamente iberica nelle forme della struttura e delle decorazioni, il cavaliere Filippo Saltari è in sella ad un cavallo e scambia con Gabriel qualche parola sull’ attività di gestione del centro che Gabriel gestisce con l’ amico e socio Riccardo Ranieri.

Prima di andare via Gabriel mi presenta Gulliver, un simpaticissimo maialino nano, che appena lo vede gli corre incontro  felice poi grufola e si butta sulla schiena ed in tanto che gradisce qualche grattino sulla panciotta rosa si riempie la bocca rovesciato com’è di qualche ciuffetto di tenera erba… ridiamo divertiti.

Il sole è allo zenit quando ci stringiamo la mano e ci salutiamo.

E’ stata un ora e mezza davvero piacevole, passata con un divo del cinema e della televisione che mi ha dimostrato di avere un immenso amore e rispetto per gli animali ed una smisurata passione per i cavalli, mentre ripercorro al contrario la stradina di accesso a Progetto Othello, ora in salita, sento il frinire delle cicale allontanarsi ed i nitriti farsi fievoli ma rimane forte la sensazione di pace e di grande tranquillità che mi ha pervaso durante questa visita.

Marco Maria Racca

© tuttoDRESSAGE – RIPRODUZIONE RISERVATA

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