Il Viaggio del Centauro – Il trotto

“Andatura saltata, in due tempi, simmetrica, non basculata per diagonali” è la descrizione base del trotto.

Tutti gli aggettivi sono importanti: se non è saltata diventa un movimento rasoterra vicino al passo, comodo ma poco funzionale per coprire la distanza. Deve essere per diagonali altrimenti diventa un ambio, alcuni cavalli, per addestramento o genetica, sono in grado di muoversi con una andatura saltata in due tempi per laterali che può diventare anche molto veloce: l’ambio da corsa. 

Un’andatura per diagonali “non simmetrica” è in effetti irregolare, si verifica per tensioni o dolori. 

Altri cavalli possono muoversi in alcuni casi in una andatura molto simile al trotto ma in 4 battute. In pratica i due zoccoli del diagonale atterrano  non simultaneamente, si dice “dissociazione del diagonale”. In dressage studi statistici effettuati su video al rallentatore hanno dimostrato che i cavalli con una leggera dissociazione nella quale atterra prima il posteriore ottengono punteggi più alti. Dal punto di vista biomeccanico sembra che questo movimento sia un adattamento del cavallo per mantenere più stabile il proprio baricentro (Hobbs, 2018).

Vi sono però tanti “tipi di trotto”, gli studiosi di biomeccanica equina non hanno ancora trovato un modo veramente soddisfacente di descrivere tutti i modi nei quali un cavallo può disporre i suoi arti per spostarsi quindi le nostre descrizioni sono imprecise.

Giusto per fare qualche esempio, un cavallo trottatore, in pista, ha un movimento molto diverso da un quarter horse in pleasure, le falcate sono più ampie, il ritmo più rapido, la dissociazione positiva (prima il posteriore) più evidente. Nel passage, ancora, il movimento è anche qui rallentato ma l’arco di sospensione degli zoccoli è più alto e la dissociazione molto più evidente. 

Oltre alle particolari specialità sportive le caratteristiche del trotto sono legate alla selezione: immaginate il trotto di un PRE dalle linee più tradizionali e quello di un frisone o di un morgan e confrontatele per esempio con un holsteiner da salto, quanti trotti diversi eppur perfettamente adeguati.

Come allora definire cosa cercano i giudici nel trotto nella disciplina del dressage?

Secondo me bisognerebbe capire su cosa si basarono i tecnici che impostarono, all’inizio del secolo scorso, i regolamenti di dressage, e lo vedremo nella prossima puntata. 

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