Spettatore e giudice: non più “rette parallele”

Coinvolgere il pubblico nel processo di giudizio, le nuova frontiera del dressage è hi-tech.

La App per votare installata su uno smart phone (photo © Blackhorse 88).
La App per votare installata su uno smart phone (photo © Blackhorse 88).

In un periodo storico nel quale il termine digital-generation è ormai identificativo dei nati negli ultimi vent’anni, quegli sport che con un occhio guardano sempre indietro alla tradizione rischiano di restare al palo, seguiti da un pubblico che, nel tempo, corre seriamente il rischio di estinguersi. Uno scenario scoraggiante, ma che si sta cercando di scongiurare con nuove e rivoluzionarie idee che in fase di test hanno già offerto ottimi riscontri.

Dopo il primo esperimento di coinvolgimento del pubblico nel processo di giudizio delle competizioni dressagistiche, la prima volta tre anni fa durante il World Equestrian Festival di Aachen, i banchi di prova sono aumentati. La stretta collaborazione con il giudice internazionale 5* Katrina Wüst, ed il feedback del pubblico hanno permesso alla società sviluppatrice del software, la tedesca Black Horse 88 GmbH guidata da Daniel Göhlen, di affinare il prodotto e di portarlo, tramite un’ App, sugli smart-device degli appassionati, vecchi e nuovi.

Il futuro del progetto appare sempre più roseo. Dopo l’ultimo test effettuato ai Campionati del Mondo per Giovani Cavalli di Ermelo, con 11 mila risultati inviati tramite App, il sistema è stato già portato oltre oceano dove verrà utilizzato durante le qualificazioni per il prossimo Adequan Global Dressage Festival di Wellington.

L’inclusione del pubblico nelle fasi di giudizio è stato ben accolto anche da molti campioni della disciplina. Il campione ed istruttore britannico Carl Hester lo ha accolto come un ottimo strumento da affiancare ai sistemi di giudizio tradizionali.

Resta opinione comune tra gli esperti del settore, come il presidente del Comitato Dressage della FEI Frank Kemperman, che il nuovo sistema aiuterà il pubblico a comprendere meglio lo sport, a tarare i propri giudizi grazie al confronto con quelli ufficiali, mitigando così la naturale tendenza a non assegnare mai punteggi troppo alti o troppo bassi ad esempio, ed a capire quanto sia complesso giudicare, rendendolo allo stesso tempo partecipe. Il mezzo utilizzato, smartphone o tablet, semplificherà il coinvolgimento dei giovani.

Sono poi allo studio iniziative quali una competizione tra spettatori giudicanti, i migliori potrebbero sedersi in una vera competizione a fianco di due giudici per il titolo di migliore spettatore giudice.

Potrebbero storcere il naso coloro che ritengono che il giudizio dettato dall’esperienza sia da preferire rispetto a quello di un pubblico che, plausibilmente, conosce meno profondamente la materia; stia pur tranquillo, nessuno ha in previsione di sostituire i giudici con un’App per smartphones. Cavalli e cavalieri passano… i giudici restano.

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