FISE VS Truppa: le opinioni di Montrone e Petaccia, intanto… ne parlano anche i quotidiani

Anche la Gazzetta dello Sport, il quotidiano sportivo dalle caratteristiche pagine color rosa, si è occupato oggi nella rubrica del taccuino olimpico del caso Truppa titolando . “La Truppa a Rio senza il papà, subito sospeso”.

Valentina Truppa si specchia oggi durante l' allenamento al CEM, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro sarà sola senza il tecnico papà Vincenzo Truppa. (photo © tuttoDRESSAGE).
Valentina Truppa si specchia oggi durante l’ allenamento al CEM, alle Olimpiadi di Rio de Janeiro sarà sola senza il tecnico papà Vincenzo Truppa. (photo © tuttoDRESSAGE).

Non si spegne dunque il clamore mediatico sulla sospensione di Enzo Truppa ed in particolare sull’ incredibile risultato di tale decisione che di fatto  costringe a casa il tecnico di Valentina, un caso più unico che raro nella storia dello sport tant’ è che i media, anche non di settore, stanno puntando uno dietro l’ altro i riflettori su questa incredibile vicenda a pochi giorni dall’ inizio dei giochi olimpici.

titleTuttoDRESSAGE nell’ approfondimento di questa tristissima vicenda ha voluto sentire l’ opinione di due esponenti della FISE si tratta rispettivamente di Vincenzo Montrone, Presidente del Comitato regionale Campania e di Massimo Petaccia, Presidente del Comitato regionale Toscana.

Dott. Montrone, alla luce degli ultimi atti della vicenda, come pensa si stia svolgendo il contenzioso tra le parti in causa?

“Una vicenda spiacevole che rattrista tutti gli sportivi e gli amanti dello sport equestre. Una vicenda su cui si è alzato un polverone mediatico che andava evitato. Non è facile dare giudizi, ne spetta a me, essendo semplice spettatore e non a conoscenza diretta dello svolgimento dei fatti. Quello che posso esprimere è dunque una riflessione, giocoforza superficiale, formatasi sulla base di informazioni raccolte prevalentemente sul web e certamente influenzate da spinte emotive.

“Cercherò in estrema sintesi di mettere a fuoco le posizioni. Esistono almeno tre punti di vista della questione : quello della Federazione, del Dr. Truppa, del mondo del web .
La federazione ha ritenuto che il Dr. Truppa abbia commesso un illecito disciplinare avendo disatteso una clausola contrattuale (vendita del cavallo Eremo del Castegno che doveva essere messo nella disponibilità della stessa per le Olimpiadi) da qui il deferimento alla Procura federale.
Il Dr. Truppa sostiene di non aver commesso illeciti sportivi.
La Procura federale ha immediatamente istruito la pratica portandola a sentenza con ammenda economica e sospensione di 4 mesi post- datata (dopo le Olimpiadi) e poi resa immediatamente esecutiva dalla sentenza d’ appello.
Questi gli elementi di fondo su cui si sono innestati commenti, discussioni più o meno faziose che come sempre appassionano gli italiani da atavica memoria.

“Esprimere le proprie considerazioni su una vicenda così delicata sarebbe presuntuoso, pur tuttavia, ancorché sollecitato, esprimerò una mia personale impressione che non vuole essere un giudizio , ma semplicemente il pensiero di uno dei tanti appassionati e come tale deve essere interpretato.
Per prima cosa non entrerò nel merito della sentenza perché le sentenze non vanno giudicate, soprattutto da chi non è addetto ai lavori, mi limito solo ad osservare la rapidità di intervento della Procura. Non riesco ancora a comprendere come mai giacciono presso la Procura procedimenti datati 2014 non ancora vagliati e portati a sentenza e in questo caso (e in pochi altri) si sia provveduto ad una immediata istruttoria. ”

Come se alcuni procedimenti viaggiassero su binari differenti rispetto ad altre?

“Questa celerità ha fatto pensar male al mondo del web che ha “vociato” su una presunta giustizia pilotata. Inoltre sono preoccupato per quello che potrebbe accadere in futuro qualora la giustizia ordinaria desse ragione al Dr. Truppa, un eventuale suo risarcimento danni potrebbe creare un altro buco finanziario?
Rimane il dispiacere di vedere come si sono evoluti i fatti e di come non ci sia stato un colloquio tra le parti che potesse trovare la giusta mediazione nell’ interesse generale dello sport.
Mi auguro che la saggezza di una dirigenza sportiva sappia trovare il giusto equilibrio e possa riportare serenità nell’ ambiente sportivo affinché i nostri migliori atleti possano esprimersi al meglio nelle prossime gare Olimpiche.”

E riguardo l’invio della raccomandata a Valentina Truppa, persona estranea all’indagine nonché atleta che parteciperà alle Olimpiadi, da parte dell’avv. Caporizzi?

“Sono rimasto sorpreso ma non sono un avvocato e quindi non posso esprimere giudizi tecnici. Certamente un atleta ha bisogno della massima tranquillità prima di un evento importante quale è una Olimpiade. Posso immaginarmi lo stato d’animo di Valentina. Voglio sperare che non sia stato un errore della Federazione.”

Questa l’opinione del Dr. Massimo Petaccia Presidente del Comitato regionale FISE Toscana.

” Come “gente di sport” crediamo che sia proprio questo, lo sport, a dover venire prima di tutto il resto. Lascia un po’ perplessi il vedere come non sia stato tenuto in considerazione il momento nel quale ci troviamo, la vigilia delle Olimpiadi, e vien da chiedersi se non sarebbe stato forse il caso di lasciar trascorrere questi pochi mesi prima di affrontare la questione invece di caricare un’atleta come Valentina Truppa di ulteriori preoccupazioni. Per le questioni extra-sportive lasciamo le decisioni del caso agli organi competenti, ma nell’attesa dobbiamo credere nello sport e, in questo caso, in Valentina Truppa che, oltre ad essere un’eccellente amazzone sotto l’aspetto tecnico, sa anche molto bene come affrontare le competizioni e per questo ha preso e sta prendendo delle decisioni per affrontare le Olimpiadi al meglio ed offrire le massime performance.”

Come lei ha già accennato, e come molti altri hanno notato, la tempistica con la quale è stata affrontata la questione è risultata quantomeno inopportuna. Cosa pensa in proposito?

“Qualche perplessità è sorta e cercandone una spiegazione non ne ho trovata alcuna. E’ possibile che non avendo io tutti gli elementi della questione non possa riuscirci. Resta il fatto che, come accennavo, visto il momento delicato, spero che la scelta da parte della procura federale non vada a compromettere la preparazione psicologica di Valentina Truppa, colei che già da tempo si sapeva sarebbe stata la sola possibile scelta per rappresentare l’Italia del Dressage a Rio, perché padrona della necessaria tecnica, ma anche perché l’unica con l’indispensabile freddezza per affrontare un’arena di quel calibro e riuscire comunque a dare il massimo. Speriamo che il carattere forte di Valentina Truppa le consenta di accantonare temporaneamente la questione per dare il massimo in rettangolo.”

“Il dressage italiano deve molto a Vincenzo Truppa ed alla sua scuderia. E’ da lì che sono usciti molti dei cavalieri ed amazzoni che attualmente concorrono in Grand Prix con e per il tricolore.”

 

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