We Have a Dream… diversamente uguali.

Ovvero, il sogno di trasformare un “luogo comune” in un “luogo reale”

Azzurri del paradressage ai Campionati Mondiali 2014 i WEG di Caen (photo © tuttoDRESSAGE.it / Marco M. Racca).

Ne è passato di tempo dalla prima edizione ufficiale dei Giochi paralimpici. Era l’ormai lontano 1960 e Roma ospitava 400 atleti in rappresentanza di 23 nazioni, lì per competere in 57 gare di 8 diversi sport.

Da quel 18 settembre le paralimpiadi hanno sempre accompagnato, più o meno discretamente, lo svolgimento dei Giochi Olimpici, prima esclusivamente nella loro incarnazione estiva e poi, dal 1976, anche con una propria edizione invernale (Örnsköldsvik, Svezia).

Ma al giorno d’oggi, in un clima di politiche sociali in rapida evoluzione, dove la battaglia per l’integrazione delle persone con disabilità psico-fisiche è sempre più vicina ad un vittorioso traguardo, ha ancora senso parlare di paralimpiadi, sapendo che il termine stesso deriva letteralmente dalla parola “parallele”, perché ai tempi in cui fu coniata esprimeva il concetto di olimpiadi svolte parallelamente ai Giochi Olimpici “classici”? Se linee rette parallele non hanno punti in comune, dov’è l’integrazione fra atleti che partecipano ad eventi che si svolgono in momenti diversi, parallelamente?

Ma bando alla geometria piana, parliamo di chi sta pensando di portare avanti un progetto che, nella sua semplicità, segnerebbe una svolta nello sport così come fece nel 1960 l’istituzione ufficiale dei primi giochi paralimpici.

Cosa accadrebbe se subito dopo la “100 metri piani” oppure dopo la “200 metri stile libero” classiche si svolgessero anche le omologhe versioni paralimpiche?

Laura Conz, capo del dipartimento dressage e tecnico della squadra di paradressage italiana, prova a posare la prima pietra e lancia la proposta-sfida ai comitati organizzatori, e con Sara Morganti, Campionessa Mondiale paradressage grado 1A freestyle, prova a spingere affinché le Olimpiadi e le Paralimpiadi possano a breve divenire un unico, grande e spettacolare evento sportivo, per tutti gli atleti.

Vi lasciamo con l’identica speranza espressa dalla stessa Sara Morganti, che un’eventuale Olimpiade di Roma 2024 possa celebrare un nuovo inizio, analogamente a come accadde nel 1960.

Intanto è stata lanciata una prima iniziativa di raccolta firme su Change.org .

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