Sangiorgi di ritorno dal CDI-W Amsterdam: poteva andare meglio, ma guardiamo avanti

Prova insidiosa, quella olandese, per l’atleta azzurro Pierluigi Sangiorgi. Ma lo spirito è quello giusto.

Pierluigi Sangiorgi

Sesto in ordine di ingresso, Pierluigi Sangiorgi ha subito dovuto fronteggiare il primo ed inaspettato inconveniente. Forse le troppe luci, fatto sta che Raffaldo gli ha subito fatto capire che lì, in quel momento, faceva davvero troppo caldo. Un piccolo segno di irrequietudine mostrato all’ingresso nel rettangolo, subito intercettato dagli attentissimi giudici.

Sangiorgi è bravo a tranquillizzare il castrone diciottenne, figlio di Come Back II, ed i primi movimenti fanno sembrare che tutto sia rientrato negli standard, finché Raffaldo non comincia a dare segni di una precoce stanchezza. Il passo, allungato e riunito, non sono dei migliori, così come non lo sono poco dopo i cambi al volo.

Per l’intera esibizione il binomio mostra ai giudici un grafico dalla qualità altalenante, alternando buoni momenti ad altri dove la mancanza di serenità e contatto segna irrimediabilmente il punteggio finale.

Non si aspettava certo un 22° posto, l’olimpionico Pierluigi Sangiorgi, unico azzurro ad aver risalito l’Europa per sfidare i grandi sul loro territorio e con lo spirito sempre positivo che lo contraddistingue ci ha raccontato in poche parole come è andata, dal punto di vista privilegiato della sella: “Quando siamo entrati nell’ arena di Amsterdam per la gara mi sono reso conto che era riscaldata e faceva piuttosto caldo. Raffaldo è stato abbastanza corretto, ma poi ha cominciato a dare segnali di stanchezza. Qualche errore ed il cavallo stanco, ed è andata come è andata. Peccato, la trasferta non è andata come speravo, ma guardo avanti e penso ai prossimi appuntamenti“.

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