Pie’s Horses un länder tedesco in Brianza.

Una piccola realtà con grandi obbiettivi.

Uno scorcio della magnifica scuderia Pie's Horses a Velate Usmate (photo © tuttoDRESSAGE).

Il Pie’s Horse Competition Team si trova alle porte di Milano nella splendida campagna di Usmate Velate, quando varchi il portone del centro equestre ti si presenta una realtà che ha saputo unire il meglio dell’ italianità con il buon gusto per le cose belle e curate, un accoglienza amichevole in una cornice incantevole ma anche il rigore, la precisione e la serietà tipicamente tedesche, un centro dove passione, sport e massima cura al benessere del cavallo sono davvero i pilastri su cui si fonda l’ attività.

Cristiana Grilli ritratta con Bon Jovi nelle scuderie della Pie's Horses (photo © tuttoDRESSAGE).

Tuttodressage ha incontrato le tre donne su cui si basa la scuderia Pie’s Horses, una recente attività che sta dando buoni risultati. Il team è formato dalla dott.ssa Cristiana Grilli proprietaria del centro, dalla figlia ed amazzone Gaia Lisa Bagnato e dall’ istruttrice tedesca Nadja Meuter. Una piccola realtà, dove si lavora con una filosofia slow con impronta principalmente tedesca.

Cristiana, come nasce il progetto Pie’s Horses?

“Pie’s Horses nasce da una mia passione: l’hobby del cavallo, a cui mi sono dedicata per vent’anni della mia vita.  Inizialmente l’ attività equestre era puro divertimento poi è cresciuta. Quando ti  innamori dei cavalli difficilmente riesci a sopire questa passione per sempre, per cui quando mia figlia Gaia ha mostrato il desiderio di andare a cavallo è riemersa anche la mia passione. Abbiamo cominciato ad andare a cavallo io e Gaia e  successivamente abbiamo acquistato dei cavalli per noi. Montavamo a cavallo in casa nella bella stagione mentre in inverno ci appoggiavamo a una scuderia. Intanto che il nostro parco cavalli si era incrementato io montavo unicamente in piano, anche se sono nata e cresciuta come ostacolista, mentre Gaia ha voluto inizialmente portare avanti entrambe le discipline.

Dall' album dei ricordi più belli l' oro tricolore nel 2013 per Gaia con "Ratzi", qui' insieme all' istruttrice Nadja Meuter (photo © Laura Cutini).

“Nel 2008 la svolta, quando abbiamo conosciuto Nadja, arrivata da poco dalla Germania. Con lei abbiamo cominciato un progetto per portare avanti dei cavalli, sia come lavoro, con quelli che già avevo acquistato, che come allevamento. Abbiamo perciò cercato un posto dove poter aprire una nostra attività che avrebbe compreso sia l’allevamento che il centro ippico, pur volendo però mantenere sempre una dimensione piccola che potesse permettere un lavoro qualitativo e per pochi intimi, anche perché qui abbiamo anche la nostra casa e quindi abbiamo aperto il club a numeri contenuti.

“L’allevamento sta’ dando  ora i primi frutti, inizialmente i cavalli che avevamo presentato in gara erano stati acquistati da altri allevamenti, mentre da  un paio di anni facciamo uscire anche i cavalli del nostro allevamento, che avendo poche fattrici sono ovviamente pochi e pian piano intendiamo lavorare solo con questi.”

Avete anche una scuola di equitazione nel centro?

Gaia Lisa Bagnato (photo © tuttoDRESSAGE).

“Il progetto “scuola” è composto da poche persone con cui si lavora bene. La premessa di Nadja, che a me è subito piaciuta e per cui ho lavorato espressamente, è che siccome non siamo nati come commercianti di cavalli la nostra filosofia è – si lavora con quello che abbiamo in mano e vediamo fino a dove riusciamo ad arrivare. – Per cui se arriva un cliente che è affezionato al suo cavallo, non c’è motivo per noi di dire – questo cavallo non va bene, te ne vendo un altro. –  Può essere che un giorno dovremo anche vendere cavalli perché se l’allevamento dovesse crescere non potremo probabilmente  tenere tutti i soggetti, però è molto stimolante sia per me che per Nadja l’idea di prendere un soggetto da zero e vedere dove riusciamo a portarlo. Questo è molto gratificante, non solo per me e Nadja ma anche per il nostro cliente che magari ha girato quattro o cinque posti disperatamente perché tutti volevano vendergli un cavallo e finalmente da noi trova un posto dove si può lavorare anche fissando dei piccoli traguardi, poco per volta, a piccoli passi.

Un bellissimo puledro dell' allevamento Pie's (photo © tuttoDRESSAGE).

“Questi sono gli obbiettivi principali: divertimento, salute e benessere del cavallo in primo luogo, e poi se le soddisfazioni arrivano… arrivano. Gaia con Ratzinger, soggetto dell’allevamento in Germania che abbiamo portato in Italia quando aveva 4 anni, si è tolta con lui le sue piccole soddisfazioni. Un cavallo cresciuto bene… magari rispetto ad altri è stato portato avanti in maniera un po’ lenta. ma Nadja invece preferisce portare avanti i cavalli giovani con calma per non stressarli. Affrontiamo questo nostro progetto affiancando periodicamente a Nadja altre persone, Nadja è aperta a collaborazioni con stage tenuti da istruttori e giudici sia italiani che internazionali e negli ultimi due anni abbiamo lavorato con Norma Paoli, Guido Jahn, Morten Thomsen ed Hans Riegler.”

Cosa mi può dire dell’ allevamento.

Una puledra dell' Allevamento Pie's Horses (photo © tuttoDRESSAGE).

“L’allevamento è nato nel 2010 e si chiama Pie Jumping Team, mentre il centro è il Pie’s Horses Competition, nome scelto poiché inizialmente volevamo portare avanti entrambe le discipline, come avviene in Germania, dove non c’è istruttore o tecnico che non faccia entrambe le cose: là è consuetudine per un cavallo di quattro anni essere in grado di fare sia un piccolo rettangolo che un piccolo percorso.

“Questo è un concetto difficile da far capire in Italia in quanto normalmente nel nostro Paese un atleta è orientato verso una sola disciplina, mentre in Germania (ben venga!) il bravo istruttore è quello che sa fare bene entrambe le cose anche se poi magari si specializza. Negli ultimi due anni ci siamo orientati più verso il dressage per un problema più che altro tempistico, in quanto preparare dei buoni cavalli vuol dire che devi farli uscire in gara almeno una o due volte al mese, per cui se questo lo fai per il dressage, è impossibile farlo anche per il salto, perché avendo dei clienti e un maneggio da gestire, devi anche essere  presente a casa, ecco che dover uscire tutti i weekend diventa molto impegnativo. Abbiamo scelto il dressage in quanto  specialità che ci dava più gratificazione in quel momento perché i cavalli che avevamo allora erano più cavalli da dressage che da salto, e anche perché mia figlia, pur avendo anche saltato, a un certo punto ha compreso di amare più il dressage. Ho fatto anch’io questa scelta e attualmente noi facciamo agonismo solo nel dressage, mentre ovviamente il discorso è diverso riguardo alla scuola, dove abbiamo ragazzini che facciamo uscire anche nel salto ostacoli.”

Ci parli dei vostri Cavalli.

Nadja Meuter, istruttrice ed amazzone Grand Prix al Pie's Horses (photo © tuttoDRESSAGE).

“Nadja ha due cavalli ormai abbastanza noti nel rettangolo: il grigio Interpret, che aveva portato a livello Inter I ed ora al prato per un infortunio e Bon Jovi che non è un cavallo facile perché come tutti gli stalloni è abbastanza pesante e molto forte ma è bravo, ha già 11 figli in Germania.

“Quando l’ho acquistato era un cavallo per me, da portare in gara. Essendo la mia esperienza come amazzone da dressage limitata, abbiamo partecipato a gare piccole, pero quando abbiamo scoperto un buon piaffe e passage ho preferito lasciarlo a Nadja per gareggiare a livello D.

Gaia Lisa Bagnato argento freestyle in categoria D ai Campionati Italiani 2015 con Pie's Ratzinger (photo © tuttoDRESSAGE).

“Il nostro allevamento ci fornisce una batteria di cavalli giovani che stanno crescendo: una è Pie’s Kajal di 7 anni, poi c’è FunkenMarie che ha 5 anni. Kajal tramite embryo transfer quest’anno ci ha dato un puledro da Fürsten-Look figlio di Fürstenball (da Florestan x Donnerhall). Funkenmarie, che ha già vinto il premio di stato in Germania quando aveva tre anni, abbiamo deciso di metterla in razza e quest’anno ha avuto la sua prima puledra da Sir Donnerhall, che si è rivelata di ottima qualità. Noi abbiamo tutti cavalli Hannover, lo stallone Bon jovi è Westfallen, poi le genealogie si incociano: Kajal ha nella sua genealogia gli stessi nonni di Ratzinger.

“Nel nostro allevamento sito vicino ad Amburgo abbiamo anche una fattrice figlia di De Niro che ha già dato tre puledri tutti da Furst Nymphenburg. Una ha ottenuto il premio come migliore Foal Hannover durante una presentazione dei puledri e ce l’ hanno chiesta subito ma non l abbiamo venduta, proprio perché ci hanno detto -Capita ogni dieci anni di vedere una piccola così- ed abbiamo deciso di tenerla.. Poi abbiamo due puledri figli di Furst Romancier ed uno di Don Noblesse che entreranno in lavoro parte quest’ anno e parte l’ anno prossimo.

Cristiana Grilli con Bon Jovi (photo courtesy: Pie's Horses).

“Poi ci sarebbe Bon Jovi, voglio prima o poi togliermi la soddisfazione di avere anche un puledro suo, anche se essendo molto imponente occorrerà trovare una cavalla adatta. Qualcuno ce lo ha già chiesto per l’ accoppiamento, probabilmente nasceranno cavalli tedeschi perché pur muovendosi dall’ Italia, la burocrazia tedesca  risulta meno complicata di quella italiana.

Gaia sorride con al collo l' ennesiama medaglia ai Campionati Italiani 2015 (photo © tuttoDRESSAGE).

“Ci teniamo ad avere il nostro suffisso allevatoriale per i nostri cavalli , anche se per un errore burocratico tedesco a volte si dimenticano di metter il “Pie” davanti, quindi qualcuno arriva con “Pie” ed altri senza, ma i cavalli che porta in gara Nadja sono tutti del nostro allevamento. Mettere un suffisso all’APA è possibile, ma per fare la variazione occorre spendere ben 600 euro e non cambia la sostanza, l’importante alla fine è che i puledri siano molto qualitativi.

“Abbiamo ottimi consulenti in Germania per portare avanti un discorso di qualità con le fattrici e con gli stalloni. Ci siamo quasi sempre affidati al centro di Schockemole per gli stalloni ed anche a quello di Pape.”

A livello di competizioni avete avuto dei bei risultati vero.

“Il risultato più importante per me è stato quello di Gaia con Ratzinger, campioni italiani nella categoria M Seniores ad Arezzo 2013 e argento ai campionati italiani tecnici e freestyle nel 2014, a cui si aggiungono le due medaglie ottenute alla prima esperienza in cat. D ai campionati italiani di quest’anno. E’ stato un risultato soddisfacente soprattutto poiché è un binomio in crescita, tutto creato da Nadja. Gaia monta a cavallo da 5 anni, e in questi anni abbiamo progettato tutto con una certa attenzione. Abbiamo comperato questo cavallo quando aveva tre anni, Gaia l’ha voluto rinunciando all’ automobile come regalo per suoi 18 anni. L’ha lavorato inizialmente Nadja che lo ha montato per tre stagioni. Ora è un binomio affiatato con Gaia.

Cristiana Grilli qui' con la tipica tenuta iberica con Auxiliar ai Campionati Europei dei Cavalli Iberici 2015 in Belgio (photo courtesy: Pie's Horses).

“Io monto un cavallo iberico: Auxiliar, che mi sta dando grande soddisfazione nel Trofeo Alpe Adria e nel Master Iberico, in quest’ ultimo abbiamo vinto il Campionato Italiano per cavalli iberici in F2 ed ottenuto la medaglia d’ argento alal Finale Europea 2015 del Master Iberico nella categoria Sevilla di livello F in Belgio a Welkenraedt.”

Come è organizzata a livello pratico la scuola?

“Cristiano, il marito di Nadja,  segue la scuola con i pony e con qualche cavallo da scuola. Sono al momento soprattutto allievi bambini e ragazzi (ma c’è anche qualche adulto). Cristiano è molto bravo con i ragazzi, che necessitano un approccio ludico, li fa molto giocare con il cavallo arrivando ai pony games e all’ horseball, successivamente li indirizza verso il salto a ostacoli o il dressage a seconda della propensione di ognuno. Non appena l’allievo è pronto per competere agonisticamente, se c’è la volontà di farlo, viene affidato alle mani di Nadja per procedere il lavoro.

Gaia Lisa Bagnato mentre accudisce con attenzione ed affetto Pie's Ratzinger in scuderia (photo © tuttoDRESSAGE).

“La scuola è molto attiva, soprattutto nel periodo estivo, dove proponiamo giornate o settimane intense. Da noi non esiste che un allievo arrivi, faccia un’ora di lezione e se ne vada. Vogliamo che arrivi almeno venti minuti prima della lezione, si prepari il cavallo, dopo il lavoro lo disselli e si occupi di tutto. Il nostro obiettivo sarebbe di accrescere quella fascia di ragazzini più attivi, che dimostrano una certa volontà nella frequenza.

“Cerchiamo di aiutarli, perché è uno sport sicuramente impegnativo anche dal punto di vista economico, e se vediamo che c’è un ragazzino talentuoso siamo ben disposti, come già fatto, di finanziare un piccolo progetto in cui per esempio lo portiamo in gara a nostre spese o cose simili. Ci piace l’idea di creare e presentare un binomio tutto nostro e cerchiamo di farlo appena possibile.”

Passiamo ora a Nadja Meuter, istruttrice del centro e preparatrice dei cavalli, vieni dalla Germania ci vuoi raccontare la tua formazione?

Nadja Meuter in rettangolo con lo stallone Bon Jovi. (photo courtesy: Pie's Horses ).

“Monto a cavallo da quando avevo 8 anni, ho fatto un po’ tutto: dressage, salto, dipendeva dai cavalli a disposizione.

“Per diventare bereiter in Germania ci sono due strade: con la prima puoi fare l’apprendista presso un istruttore autorizzato, poi fai due-tre settimane di corso presso la federazione a Warendorf, un esame finale composto non solo da dressage e salto ma anche da temi riguardanti amministrazione e gestione di una scuderia, con la seconda fai solo queste due settimane con esame ma devi dimostrare di aver lavorato almeno dieci anni nel settore portando cavalli e insegnando. Io ho fatto l’esame nel 2009. Dopo la maturità mi sono laureata per insegnare nelle scuole elementari ed ho fatto due anni di insegnamento ma poi mi sono trasferita in Italia. In Germania avevo ogni weekend 15 ragazzi in campo prova fino al 2004 e non era necessario essere istruttore per farlo. Ho poi fatto comunque riconoscere una parificazione dalla Fise.”

Parlaci dei cavalli con cui stai lavorando.

Cristiana Grilli con Auxiliar campionessa italiana Master Iberico nella categoria F2 (photo courtesy: Pie's Horses).

“Bon Jovi è il mio cavallo di punta, lo abbiamo preso nel 2010 quando era a livello M ma con cambi non confermati è un cavallo di carattere, piano piano ci siamo portati avanti fino al Grand Prix, ma c’è ancora un grande margine di miglioramento. Monto abitualmente da sola ma durante l’ anno mi affianco con trainer nazionali ed internazionali nella preparazione.

“Da ottobre di quest’ anno entreranno in scuderia i primi puledri “creati da noi” hanno dai tre ai quattro anni e cominceremo il lavoro per uscire in gara nel 2016.”

Parliamo ora con la giovane e promettente amazzone Gaia Lisa Bagnato, quando hai iniziato ad andare a cavallo e come sei arrivata al dressage?

Nadja Meuter riceve il boccale d' Argento come istruttrice, Gaia Lisa Bagnato sul gradino più alto del podio è oro ai Campionati Italiani 2013 (photo © tuttoDRESSAGE).

“Dopo aver fatto per 10 anni pattinaggio artistico su ghiaccio nel 2007, mi sono avvicinata al cavallo seguendo così le orme di mia mamma. Dopo pochi mesi ho avuto Edmund, il mio primo cavallo, con cui ho fatto le prime esperienze nei rettangoli. Due anni fa ho deciso di metterlo al prato in Germania per godersi la pensione. Attualmente monto Pie’s Ratzinger e sono molto soddisfatta, con lui sta andando bene e quest’ anno abbiamo fatto il salto di categoria con i primi passi nello small tour in Prix St Georges.
Questo lavoro e questi risultati sono stati portati avanti nonostante gli impegni di studio che si sono conclusi quest’ anno quando mi sono laureata in medicina veterinaria.”

Hai un tuo cavaliere di riferimento, che ti ispira?

Pie's Team Dressage (photo © tuttoDRESSAGE).

“Edward Gal, Charlotte Dujardin e Carl Hester poi naturalmente Valentina Truppa che in Italia è il top. Come cavalli mi piacciono molto gli stalloni in particolare  Damon Hill.”

Quali sono i tuoi obiettivi per quest’anno?

“Innanzitutto crescere sempre di più come binomio con Ratzinger e anche di vedere Ratzinger nelle categorie più alte con Nadja.”

La mia visita a Pie’s Horse è terminata, una realtà davvero unica nel panorama italiano che può contare su un centro davvero speciale per filosofia e metodo di lavoro dove i cavalli possono lavorare rispettando i loro tempi di maturazione ed apprendimento e dove i cavalieri possono crescere e lavorare nella massima tranquillità.

There are not media published by you.