Dressage da domani in rettangolo le azzurre

Le nostre ragazze saranno tra le prime in assoluto a dare il via all’avventura azzurra. Da domani, con inizio alle 9, sul rettangolo di Greewinch Park, lo stesso dove si è esibita Valentina Truppa, ci emozioneremo con Antonella Cecilia su Corlord (grado 2), Sara Morganti su Royal Delight (grado 1A), Francesca Salvadè su Come On (grado 2) e Silvia Veratti su Zadok (grado 2). Ci sarà anche Andrea Vigon, formidabile quinta risorsa di squadra,  con Balhagarty (grado 1A).

Due delle nostre azzurre durante la ricognizione dell' arena di dressage a Greenwich Park accompagnate da Massimo Petaccia.

Per il nostro team, è il coronamento dell’impresa compiuta all’inizio dell’anno, la qualificazione al nono posto nella ranking list FEI che promuoveva a Londra, appunto, le prime undici squadre. Primi azzurri a staccare il biglietto per l’Inghilterra, gli atleti guidati dal tecnico Deodato Cianfanelli (nella delegazione italiana presenti anche Massimo Petaccia, David Holmes ed il veterinario Daniele Gagliardi), provano a giocare le loro carte sul campo.

Deodato Cianfanelli è convinto delle chance del suo gruppo: “Conosco il carattere di questi atleti, so che faranno l’impossibile per ben figurare”. Domattina ci proveranno la Veratti, la Cecilia e la Salvadé, nel grado 2 a squadre; venerdì 31 toccherà a Sara Morganti (grado 1), che su “La Nazione” oggi in edicola  confessa tutta la sua determinazione: “Lo ammetto, voglio vincere”; poi il 1° e il 2 settembre partiranno i test individuali e il 3 e il 4 il freestyle.
Ancora le nostre azzurre in ricognizione nella bellissima arena olimpica.

Oggi, intanto, visite mediche ok per i compagni a quattro zampe delle nostre amazzoni.

E’ un grande momento per l’equitazione paralimpica e per il movimento paralimpico in generale. “L’Italia – dice il presidente del Comitato paralimpico italiano, Luca Pancallipunta in alto. Siamo in gara con 98 atleti, distribuiti in 12 discipline”.
Di tutti questi coraggiosissimi atleti si è soliti dire che, comunque vada, la loro gara l’hanno già vinta. Ma non a tutti piace. I paralimpici si sentono atleti veri a tutti gli effetti. E lo sono. Per rendersene conto, basterebbe leggere negli occhi di Sara Morganti, di Silvia Veratti, di Antonella Cecilia, di Francesca Salvadé. Entusiaste di lanciare la propria avventura nel rettangolo di Greewich Park. Ma pronte a tutto per chiuderla con una medaglia al collo.
fonte: FISE

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